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Il Comitato

Candidati "immortalati" per il no al Gpl

L'idea del comitato per impegnare i candidati sindaco a smantellare l'impianto

Candidati "immortalati" per il no al Gpl

CHIOGGIA – Tutti i candidati sindaco si impegnano a vigilare sullo smantellamento del deposito. Il comitato No Gpl ha intercettato i sei aspiranti primi cittadini e ha chiesto loro di posare con uno striscione che li impegna a smantellare il deposito No Gpl.

A spiegare l’iniziativa Eliana Ardizzon, una delle attiviste del comitato No gpl: “Il Comitato – spiega – è nato cinque anni fa da un gruppo di volontari e slegato da ogni partito, è cresciuto giorno dopo giorno, con il contributo prezioso di un’intera città in tutte le sue forme rappresentata. Oggi, alla vigilia del voto per il sindaco di Chioggia, il nostro comitato No Gpl chiede a tutti i candidati un impegno simbolico affinché l’importante lavoro svolto in questi anni, che ha portato al blocco dell’opera in quanto posta in un sito Unesco, si concluda con lo smantellamento del deposito".

E ha continuato: "Ci fa piacere che tutti i candidati abbiano aderito alla nostra chiesta. Sarà la politica attenta al territorio, l’ascolto della città a fare sì che quel sito venga utilizzato al meglio”.

Proprio qualche giorno fa, l’onorevole del Pd Nicola Pellicani, ha lanciato l’allarme in un incontro davanti alle porte del deposito Gpl di Val da Rio sull’indennizzo che dovrebbe essere corrisposto a Costa Bioenergie per la mancata entrata in funzione del deposito. Secondo l’onorevole un milione di euro sarebbe già andato perso e altri 15 sarebbero a rischio. Lo stanziamento di legge per l’indennizzo in tre anni ammonterebbe a circa 29 milioni di euro, ma potrebbe non bastare per coprire anche lo smantellamento.

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