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DIPENDENZE
20.12.2021 - 13:00
CHIOGGIA - C’è lo zampino del Covid nei dati 2020 dell’osservatorio locale sulle dipendenze patologiche che, qualche giorno fa, ha diffuso un report che analizza la situazione per ogni principale Comune dell’Ulss 3 Serenissima.
Le problematiche legate all’alcolismo e alle tossicodipendenze, in alcune aree, si sono moltiplicate a causa della pandemia e del lockdown: “Così come per le restrizioni anti-Covid tutto è stato reso più difficile nella vita quotidiana di ciascuno di noi - sottolinea il direttore dei servizi sociosanitari, il dottor Massimo Zuin - allo stesso modo le misure di contenimento hanno comportato anche il blocco di molte attività di risocializzazione sul territorio. Si pensi solo ai limiti imposti nell’accesso alle strutture sportive, o agli impedimenti alle uscite culturali e di svago; e si pensi ancora a come sia stato ad un certo punto impossibile proseguire alcune attività importanti normalmente svolte anche all’interno, quali ad esempio quelle corporee. E ciononostante, l’attività dei SerD è proseguita con impegno ed efficacia, e la relazione lo certifica con la sua analisi e i suoi dati numerici”.
Il rapporto mette in evidenza le difficoltà causate dal Covid che ha, di fatto, quasi azzerato nel 2020 a causa del lockdown l’attività di prevenzione che veniva fatta nel territorio e ridotto drasticamente le attività in presenza con meno accessi al SerD. Dati che ora andranno confrontati con quelli del 2021 in cui il virus ha un po’ allentato la presa e si è potuto ripristinare alcuni degli interventi che, normalmente, venivano fatti nel territorio.
Ma il lockdown può avere anche effetti positivi. In alcuni casi infatti, la limitazione degli spostamenti e le tante restrizioni ha permesso ad alcune patologie di migliorare e ad avere una riduzione del numero di casi. “Se ci concentriamo ad esempio sul gioco d’azzardo - spiega il direttore dei SerD Alessandro Pani - possiamo sottolineare come il lockdown abbia avuto addirittura un impatto positivo sugli utenti dipendenti: costretti a rimanere in casa a causa delle chiusure dei locali con slot-machine e delle sale-gioco, gli utenti non hanno cercato altre forme di azzardo sostitutive, ad esempio non si sono rifugiati nell’ambito del gioco online. E ciò conferma come nel settore delle dipendenze, è proprio l’offerta che concorre a determinare la domanda”.
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