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Chioggia

Boscolo Palo: “Ortomercato, serve un rilancio”

L'amministratore unico del Mercato ortofrutticolo: "Da inizio anno si stanno registrando quotazioni soddisfacenti"

Boscolo Palo: “Ortomercato, serve un rilancio”

CHIOGGIA - Il 2021 regala al Mercato ortofrutticolo di Chioggia un sospiro di sollievo ma non basta: buoni i bilanci conferiti ai prodotti durante l’anno, in particolare al radicchio rosso, ma è necessario un rilancio. A spiegarlo è proprio Giuseppe Boscolo Palo, amministratore unico di Chioggia Ortomercato Veneto. “I prezzi di vendita all’origine sono, ovviamente, influenzati dalla domanda e dall’offerta - le sue parole - per il nostro settore ed in particolare per la produzione del radicchio questi due anni sono stati segnati profondamente dalla situazione pandemica: molto negativo il 2020 con il lockdown e le conseguenti chiusure dei canali di vendita, positivo il 2021 per la contrazione sia della produzione nazionale e sia per la frigoconservazione da parte dei commercianti memori delle difficoltà avute l’anno prima. Un altro aspetto che si è rilevato positivo per il nostro areale di produzione sono state le gelate dei primi di aprile che hanno prodotto una minore resa per ettaro e quindi una minore offerta che ha però favorito valori medi del prezzo del radicchio posto all’asta in aprile e maggio decisamente buoni”.

“Con l’inizio dell’anno - prosegue - si stanno registrando quotazioni soddisfacenti tali da far sperare in un andamento positivo anche per la futura produzione primaverile che però risentirà dei notevoli aumenti del costo di produzione per l’effetto del rincaro dei costi energetici”. Infatti, i dati registrati sono buoni: a fronte di un aumento dei conferimenti del 3,69 % il fatturato ha segnato un più 92,15 % con un prezzo medio per il radicchio tondo di 0,78 euro/kg (0,36 nel 2020) e per il lungo di 0,80 euro/kg (0,65 nel 2020) nonostante la forte crisi dei prezzi registrati a ottobre fino a metà novembre.

Una buona ripresa quella del mercato ortofrutticolo, ma che non basta per gioire completamene, come spiega Palo: “A parte qualche parentesi positiva i problemi che attanagliano il comparto orticolo locale sono strutturali alla pari di quelli dell’intero settore ortofrutticolo nazionale. E’ importante, quindi, perseguire una visione generale di rilancio e sviluppo di tutta l’area compresa nell’Indicazione Geografica Protetta del Radicchio di Chioggia attraverso un piano industriale a medio e lungo periodo che consenta, attraverso l’aggregazione dei produttori, di creare una filiera sostenibile, virtuosa e coesa in grado di produrre, promuovere e commercializzare ‘prodotti di qualità in territori di qualità’, quale reale valore aggiunto per uscire dalla logica delle commodity ed andare verso le speciality”.

Quindi, per il futuro, l’Ortomercato chiede sostegno: “Abbiamo avanzato delle proposte alla Regione Veneto – conclude Boscolo Palo – sulla possibilità che Veneto Agricoltura possa certificare i costi di produzione dei radicchi veneti per rendere più trasparente il sistema dai campi allo scaffale, sul prevedere, attraverso il Psr, risorse per i mercati alla produzione pari di una azienda agricola, sulla riorganizzazione dei mercati agroalimentari e sulla opportunità di aprire la partecipazione dei mercati ortofrutticoli e dei consorzi di tutela al Tavolo Ortofrutticolo Regionale indicato alla elaborazione strategica per il rilancio del settore. Anche per queste ragioni Chioggia Ortomercato ha chiesto di avere certezze operative che prevedano una gestione almeno fino al 2033 pari all’affidamento che il Comune ha dato a Sst e di poter pianificare assieme all’amministrazione lo sviluppo di Polo Agroalimentare nell’area del compendio dove sorge il mercato ortofrutticolo di Brondolo”.

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