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Chioggia
04.02.2022 - 00:11
L'ospedale di Chioggia
CHIOGGIA - Neonato di Correzzola deceduto in ospedale a Chioggia: secondo il pubblico ministero di Venezia è stato un errore sanitario. La vicenda risale al primo settembre 2016. A finire a processo il ginecologo adriese Sergio Porto e un’ostetrica, Marilisa Bonaldo. A provocare la morte del neonato, secondo l’accusa, fu un errore sanitario tanto che, da quanto ricostruito, già prima della nascita aveva manifestato segnali di sofferenza che avrebbero dovuto portare al parto cesareo. Ma così non fu, e il piccolo nacque senza vita. Medico e ostetrica sono accusati di interruzione colposa della gravidanza, e il pubblico ministero Giorgio Gava, durante la requisitoria, ha chiesto una pena di 8 mesi ciascuno. Il dibattimento si chiuderà il 28 giugno prossimo, e in quel giorno arriverà la sentenza da parte del tribunale di Venezia.
I genitori del piccolo avevano presentato un esposto dopo la morte del loro piccolo, l’autopsia fu condotta da medico legale Antonello Cirnelli incaricato dal magistrato che seguiva le indagini. Secondo quell’accertamento non c’erano colpe per medico e ostetriche indagati, mentre per il medico legale di parte civile, Silvia Tambuscio, nominata dall’avvocato Giuseppe Pavan, c’erno delle colpe. La madre, che all’epoca aveva 37 anni, era arrivata all’ospedale di Chioggia da Correzzola vero l’una di notte e secondo l’accusa già i primi esami avevano sottolineato la sofferenza del piccolo. E un secondo monitoraggio, quindi, si sarebbe dovuto fare entro poco tempo, mentre fu fatto dopo quattro ore. E il cesareo imposto alla mattina, d’urgenza, si era rivelato inutile, con la morte del piccolo. Secondo la difesa, invece, l’individuazione del rischio, e quindi la scelta di fare il cesareo, era arrivata in mezzora.
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