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Venezia
12.02.2022 - 12:04
VENEZIA - “Venerdì ho fatto un sopralluogo nella Basilica di San Marco, accompagnato dal Primo Procuratore Carlo Alberto Tesserin: i lavori per la realizzazione dell’opera di protezione stanno riprendendo dove possibile, ma molto è ancora da fare. I 3,3 milioni da parte del Ministero della Cultura sono certamente una boccata d’ossigeno che va nella direzione auspicata. Con questo importante contributo si potrà restaurare l’edificio simbolo di Venezia in tutto il mondo”. Con queste parole, il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega- Liga veneta, Marco Dofin, commenta il sopralluogo fatto con il compaesano Carlo Alberto Tesserin.
“Ho potuto vedere da vicino la situazione dei lavori, guidato da Tesserin che mi ha illustrato a che punto sono giunti gli interventi – spiega il consigliere regionale - Per quanto riguarda i lavori per la realizzazione dell’opera di protezione a difesa dell’acqua alta, sono in corso delle verifiche approfondite: Università e Soprintendenza sono al lavoro e la speranza è di ripartire quanto prima”.
“La settimana scorsa, ho depositato una mozione proprio per chiedere lo sblocco dei cantieri e ‘smuovere una situazione di stallo che mette a rischio la Basilica di San Marco’, chiedendo alla Giunta regionale di fasi portavoce presso il Governo per consentire la ripresa dei lavori con urgenza e realizzare l’opera a protezione dell’edificio – ricorda Dolfin - Sto seguendo personalmente la vicenda che attenzioniamo a livello regionale. Riteniamo necessario intervenire con urgenza per proteggere l'area dagli allagamenti più frequenti, per restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo. Venezia ha bisogno di rispetto per la sua specificità che è anche fragilità, e tutti i ritardi si rivelano dannosi nei confronti della Basilica di San Marco, emblema di Venezia nel mondo”.
“Il progetto della Provveditoria di San Marco, lo ricordiamo, ha passato il vaglio della Soprintendenza ai Beni culturali e del Provveditorato alle opere pubbliche – sottolinea Marco Dolfin - Può piacere o meno, ma è una soluzione concreta che permetterà di scongiurare, grazie anche al Mose, che l’acqua entri nell’area tra la facciata e le navate, dove sono presenti i mosaici”.
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