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Chioggia

Mercato ittico, inaugurata la stagione delle seppie

Ieri mattina battuta la prima partita dei prelibati molluschi con la tradizionale asta "all'orecchio": un quintale scarso a 14 euro al chilo

CHIOGGIA - Novantasei chilogrammi a 14 euro al chilo. E’ questo il prezzo al quale è stata battuta la prima partita di seppie all’asta di ieri mattina del Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia. E’ stato ieri il primo giorno in cui si sono aperte le contrattazioni per la vendita delle seppie, che durerà fino alla fine di maggio con l’asta mattutina dedicata. Una sola cesta di seppie, davvero poca cosa rispetto alle decine di quintali che di solito transitano nella sala aste del Mercato ittico. Colpa del maltempo di questi giorni che non ha permesso di uscire con le imbarcazioni ai pescatori. E così, gli unici a tornare con delle seppie, hanno spuntato un buon prezzo.

Queste seppie sono le migliori che ci siano in circolazione” ha raccontato il commerciante che se le è aggiudicate. “Il mare in queste zone è pulito e pieno di nutrimento per le seppie - prosegue - è per questo che sono così pregiate”. Il quintale scarso acquistato sarà diviso in lotti da quattro chili circa l’uno. Dove andranno? “Li spedisco a Dubai” racconta tra il serio e il faceto il commerciante. Probabilmente una parte finirà anche negli Emirati, ma, trasporti permettendo, le seppie andranno nei mercati di tutta Italia. Perciò non sarà così improbabile che un campano, un siciliano, un pugliese, un emiliano o un lombardo acquistino nelle pescherie delle loro città le seppie di Chioggia. Come del resto è facile che se ci si siede al tavolo di un ristorante di Dubai, se ne possa assaggiare qualcuna preparata dagli chef.

Ma come funziona l'asta? Quando l’astatore dà il via alle contrattazioni, a turno i commercianti gli si avvicinano e con la mano che copre la loro bocca, gli bisbigliano un prezzo all’orecchio. E’ il momento più importante, più tradizionale e più emozionante dell’asta “all’orecchio”. Al termine delle offerte, quella ritenuta migliore viene confermata e il lotto di pesce in questione assegnato al compratore. Il tutto sotto la supervisione degli ispettori, che fanno sì che l’asta si svolga in modo regolare e che tutti i presenti abbiano titolo per parteciparvi. “Quando c’è poco pescato come oggi (ieri ndr) - spiega Alex, uno degli ispettori - è abbastanza semplice. Ma durante le aste con tutto il pescato disposto nelle due file centrali della sala, diventa molto più complesso il controllo. Anche perché c’è un via vai di persone infinito. Ormai sono anni che lavoro qui, per questo conosco tutti quelli che vengono per le aste. E i nuovi, alla fine, è più semplice controllarli”.

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