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Chioggia
10.03.2022 - 22:35
SOTTOMARINA - Appassionata partecipazione dei balneari di Chioggia e Rosolina alla manifestazione a Roma del Sindacato Italiano Balneari e di Fiba Confesercenti contro la normativa Bolkestein. Nella capitale sono arrivati anche i rappresentanti di Gebis, Gianni Boscolo Moretto, di Ascot Giorgio Bellemo e di Cisa Camping Leonardo Ranieri. “Una importante e doverosa manifestazione – sottolinea Giorgio Bellemo, presidente Ascot che rappresenta stabilimenti sia a Sottomarina che a Rosolina – per dimostrare il nostro più profondo disagio per un provvedimento che penalizza terribilmente il nostro comparto. Dobbiamo subire la direttiva Bolkestein, ma devono essere riconosciute assolutamente la professionalità, la competenza e i sacrifici di migliaia di famiglie. Vero che siamo dei concessionari, ma è altrettanto vero che le aziende le abbiamo costruire noi. Va riconosciuto, nell’ipotesi più remota, il giusto valore aziendale, non il costo della concessione. Inoltre viene dato troppo peso alla sentenza del Consiglio di Stato”.
Ora la battaglia si sposta in Parlamento: “E’ stata una giornata importante per il comparto - spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis - abbiamo visto una piazza piena di operatori pronti a difendere le loro imprese e gli investimenti fatti per anni e con sacrificio. Tutta la politica si è espressa con grande solidarietà verso il comparto, ma la vera battaglia si vince nelle sedi parlamentari. Lì non ci saranno proclami, slogan o belle promesse, ma voti. Lì si vedrà chi vuol davvero dare sostegno a un comparto che è asse portante per l’economia nazionale”.
“La piazza si è riempita di 5mila persone in rappresentanza di tutte le aziende del turismo balneare di Italia - fa osservare Leonardo Ranieri, vicepresidente nazionale del Sib-Confcommercio e presidente di Cisa camping - il Veneto e Chioggia erano presenti per testimoniare quanto la partita che si sta giocando sia fondamentale. Il turismo basato sul regime di concessione demaniale deve essere salvaguardato. Chiediamo certezza, chiediamo la possibilità di continuare a operare e garantire occupazione nei nostri territori. Il governo deve rendersi conto che le aziende turistiche, siano stabilimenti balneari, campeggi, darsene, alberghi in concessione, devono poter continuare a operare per il bene del Paese. Non siamo aziende a cui dare lo sfratto senza aver valorizzato quanto investito e quanto dato in questi decenni. Non possiamo accettare nessuna norma che non parta da questi presupposti”.
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