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Chioggia
12.03.2022 - 17:40
CHIOGGIA - La sfida della Blue Economy, che riguarda il connubio tra turismo e pesca, continua per il Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia e durante la conferenza di ieri, moderata dal direttore Emanuele Mazzaro, molte le istituzioni che hanno fatto sentire la loro voce. A partire dal sindaco Mauro Armelao, che si è schierato al fianco dei pescatori: “Se da qui a qualche mese le cose non cambiano per qualche famiglia di pescatori non ci sarà un futuro molto roseo - ha spiegato il primo cittadino – adesso si parla di turismo e pesca e non possiamo dividere questi due elementi, perché il turista che viene nella nostra città chiede di mangiare buon pesce, quindi è chiaro che sia un settore importante per Chioggia. Purtroppo, stiamo vivendo situazioni difficili tra pandemia, guerra e caro gasolio, noi sindaci siamo consapevoli del nostro ruolo ma abbiamo bisogno di un sostegno nazionale, ovvero quello del governo. Io andrei voglia di andare a Bruxelles per parlare con chi decide le regole per i nostri pescatori, perché è importante spiegare e far sapere che la pesca del mare Adriatico è diversa da quella del mar Mediterraneo. A livello nazionale però, è stata recepita la lettera che riguardava le problematiche del Mose e dei pescatori, quindi se ci si impegna qualcosa si porta a casa. Noi abbiamo il diritto di dare risposte perché sono molto preoccupato per i lavoratori del Mercato: non voglio creare allarme ma la situazione non è più sostenibile".
Insieme ad Armelao, anche molti presidenti delle associazioni locali turistiche e marittime più importanti hanno ribadito quanto questo legame sia fondamentale per il territorio clodiense, come Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto: “Chioggia è una bellissima località, oltre che essere la regina della pesca, ma come è stato evidenziato potrebbe avere dei margini di miglioramento molto ampi: 1 milione e 300mila presenze sono poche per un luogo come questo e penso che si possa migliorare in molti aspetti. Oggi, queste due forme di economia sono reali nel senso letterale del termine: si producono sul territorio e di conseguenza hanno delle ricadute sociali e occupazionali fortissime. Inoltre, io credo che la pesca possa e debba diventare sempre di più anche un prodotto di declinazione turistica".
Anche Gianni Boscolo Moretto, presidente Gebis Associazione Gestori Stabilimenti balneari della zona ha illustrato il suo punto di vista, considerando che si occupa anche di Isola Verde, importante centro turistico per Chioggia: “Io ed Emanuele Mazzaro siamo portavoce di due settori che attualmente stanno un po’ soffrendo ma insieme, credo possano davvero far emergere il nostro territorio. Ad esempio, la sagra del pesce rappresenta un’ottima dimostrazione di questo connubio e dovremmo sempre sostenere la Blue Economy, per un futuro migliore".
Presente Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina: “La Blue Economy è qualcosa che ci proietta alla salvaguardia dell’ambiente, elemento indispensabile per rilanciare il turismo. Noi, come strutture alberghiere ci troviamo più dalla parte della Green Economy e stiamo lavorando per costruire dei bio-hotel: strutture con solo prodotti bio, plastic-free. Per questo, dobbiamo puntare su un turismo green, in tutti i settori". Invece, Silvia Vianello, presidente del Consorzio ConChioggiaSì, ha spiegato: “Il turismo è territorio e la nostra prima economia è la pesca insieme al turismo. Inoltre, l’Europa deve lasciar lavorare che vuole mettersi a disposizione per il proprio paese e sarebbe opportuno restare al passo con gli altri paesi: Francia, Germania etc. hanno già tolto il green pass mentre noi non sappiamo nulla e per il momento resta ancora tutto bloccato".
Elena Boscolo Nata, presidente del Consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia ha aggiunto: “Adesso, i turisti non solo vogliono mangiare pesce, ma vogliono anche sapere da dove viene, uguale per il radicchio. Se noi puntiamo su prodotti a chilometro zero, potremmo eliminare una parte di trasporto e di imballo e mangiare prodotti freschi. E' importante lavorare su questo, per avere strategie sempre più efficaci". "Il Mercato ittico ha fatto un salto di qualità enorme - ha spiegato, invece, Elio Dall’Acqua, armatore e vicepresidente Cooperativa Clodiense – non solo perché abbiamo ottimi prodotti, ma perché stiamo lavorando molto a livello mediatico. La Blue Economy è importante, anche se trovo che l’Europa voglia far affondare l’Europa: non ci sono forti prospettive ma grosse difficoltà, soprattutto per noi pescatori. Personalmente, non vedo futuro per il mio settore". Infine, Paolo Caratossidis, presidente del Festival della Cucina Veneta ha concluso: “La parola che unifica turismo e pesca è la cucina, che è un enorme driver turistico e non lo dico solo io, ma anche dati e studi accademici. In questo territorio si mangia il miglior pesce del mondo è dobbiamo sostenere questi settori".
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