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Cavarzere

Cavarzere sorride con 200 piantine

Si tratta del progetto “Piantiamo alberi - Ridiamo il sorriso alla pianura padana” di Veneto Agricoltura

Cavarzere sorride con 200 piantine

CAVARZERE - Consegnate circa duecento di piantine ai cittadini: 25 cavarzerani hanno fatto richiesta per “ridare il sorriso alla pianura padana” e tutte le piante distribuite appartengono alla flora spontanea del Veneto. Si tratta del progetto “Piantiamo alberi - Ridiamo il sorriso alla pianura padana” un’iniziativa regionale che ha assegnato all’agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario “Veneto Agricoltura” il compito di fornire giovani piante forestali (alberi e arbusti) di specie autoctone ai Comuni di tutto il Veneto.

Ciascun Comune interessato ha potuto quindi raccogliere le istanze dei propri cittadini, che potevano richiedere fino a tre piante, una per tipologia. Per quanto riguarda Cavarzere, 25 cittadini hanno presentato la richiesta via web nei tempi prestabiliti, mentre un’altra decina di persone si sono aggiunte alla lista proprio ieri pomeriggio, durante la distribuzione, che si è tenuta sotto al porticato del palazzo comunale con la presenza del sindaco Pierfrancesco Munari e dell’assessore con delega all’Ambiente, Marco Grandi.

Le piantine che sono state consegnate ai cittadini appartengono tutte alla flora spontanea del Veneto, e per gran parte sono specie tipiche dell’originario bosco di pianura (come farnia, carpino, frassino ossifillo), in alcuni casi si tratta di piante native di ambienti collinari o litoranei (come orniello e cornetta), che si adattano alla coltivazione in giardino e soprattutto al clima, e come tali possono essere impiegate anche in pianura. Si tratta di piante non destinate a formare nuovi boschi di pianura, ma ad integrare il verde privato. Come spiega “Veneto Agricoltura”, tutte le piante che sono state consegnate sono state prodotte a partire dal seme, che a sua volta è stato raccolto nei residui boschi naturali della pianura padana oppure ai suoi margini, nei colli e nelle valli. Per questo le piantine consegnate hanno “un'antica e gloriosa storia alle loro spalle: discendono proprio dagli antichi boschi che un tempo coprivano l’intera pianura veneta, o comunque da ambienti naturali ad essa prossimi”.

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