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Sottomarina
22.03.2022 - 21:06
SOTTOMARINA - Il megatubo “sotto ostaggio” di alcuni privati proprietari di soli sei metri di terreno. Un’opera da più di 20 milioni di euro che corre sotto il lungomare Adriatico di Sottomarina e che, una volta entrato in funzione a pieno regime, dovrebbe salvare Sottomarina dagli allagamenti che spesso si verificano nel corso dei violenti nubifragi soprattutto estivi. L’opera era stata programmata nel 2009 a carico del Consorzio di bonifica Bacchiglione e doveva concludersi nel 2013. Prevedeva la posa di una condotta in calcestruzzo per le acque piovane, della sezione di un metro e lunga 3.050 metri. Grazie al megatubo le acque piovane dovrebbero essere convogliate in una vasca di laminazione, tra via del Boschetto e piazzale Europa e, tramite la condotta, confluire, all'altezza di via Venier, nel canale di fitodepurazione, largo 14 metri, in zona parco degli Orti, già realizzato dal Consorzio di bonifica. Alla chiusura definitiva del cantiere mancano gli ultimi 3-400 metri fermi al momento per la presenza di un terreno di 6 metri che è di proprietà di alcuni cittadini e che deve essere acquisito per concludere i lavori.
La notizia è stata data lunedì dall’assessore ai Lavori pubblici Elisabetta Griso: “Mancano circa 400 metri che sono in area urbana. Nelle ultime settimane è emersa la possibilità che i proprietari si uniscano in Consorzio – spiega l’assessore – e questo faciliterebbe l’acquisto del terreno perché dovremmo trattare con un solo soggetto anziché con tutti i proprietari uno per uno. Quindi al momento stiamo attendendo questo passaggio per fare un’unica operazione che sarà una servitù di passaggio: attraverso una convenzione edilizia si cederà a noi il terreno per poi proseguire con i lavori. Un cronoprogramma però è impossibile da fare proprio perché si deve attendere l’accordo tra i proprietari”.
Una notizia che non è piaciuta al consigliere del Pd, Jonatan Montanariello: “Un’opera di oltre 20 milioni di euro sottoterra, quando piove ci troviamo la città allagata, sulla sua realizzazione sono coinvolti tantissimi enti e noi siamo sotto scacco di questi signori che hanno sei metri di terra? Questi terreni andavano espropriati – conclude il consigliere dem – non è possibile che l’intera città aspetta un’opera così importante e che sia tutto fermo per 200 metri di lavori e un pugno di terra in mano ai privati”.
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