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Quasi 40mila famiglie veneziane a rischio povertà energetica

Lo spiega l'ufficio studi della Cgia di Mestre: più a rischio le famiglie numerose e che vivono in affitto

Quasi 40mila famiglie veneziane a rischio povertà energetica

VENEZIA - Prima il Covid, ora il caro bollette, il forte rincaro generale dei prezzi e dei carburanti stanno mettendo a dura prova la tenuta economica delle famiglie, in particolar modo di quelle che si trovano nella condizione di povertà energetica. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia sui dati del Rapporto Oipe 2020, si stima che in Italia ci siano 4 milioni di nuclei in difficoltà. In Veneto la frequenza di povertà energetica oscilla tra il 6 e il 10 per cento. Pertanto, rientrano in questa fascia di vulnerabilità un numero minimo di 125mila fino a un massimo di 208.500 circa. Famiglie che si trovano nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: ovvero il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici, etc. Vista la scarsa disponibilità economica, spesso questi nuclei sono costretti a scegliere: o si mette assieme il pranzo con la cena o si pagano le bollette.

In linea generale, i nuclei più a rischio sono quelli con un elevato numero di componenti, vivono in affitto o in abitazioni di proprietà non più recenti, il capofamiglia è giovane – spesso indigente o immigrato - e le province più a rischio sono Padova e Verona (con un range per entrambe che va da 23.700 a 39.500 nuclei familiari). Seguono Venezia (da 22.600 a 37.700), Treviso (da 21.850 a 36.400), Vicenza (da 21.600 a 36.000), Rovigo (da 6.100 a 10.150) e, infine, Belluno (da 5.600 a 9.300).

Ovviamente, per migliorare la condizione di queste realtà famigliari bisogna combattere efficacemente la povertà, l’abbandono scolastico e l’esclusione sociale. Non solo, ma intervenendo anche in soccorso di coloro che si trovano senza lavoro, creando le occasioni per incrementare, in particolar modo,  la buona occupazione. Altresì, come hanno già fatto altri Paesi europei, non è più rinviabile, almeno temporaneamente, l’introduzione di un tetto all’aumento dei rincari. Ora, comunque, bisogna sostenere economicamente le famiglie più in difficoltà: ricordiamo che il governo  ha introdotto il bonus bollette, tagliando significativamente il peso dei costi di luce e gas per le persone con un Isee inferiore alle 8.265 euro. Soglia, quest’ultima,  che è stata innalzata a 12mila euro con il decreto anti-rincari del 21 marzo scorso. Sempre sul fronte della bollette di luce e gas è stata data la possibilità alle utenze domestiche di rateizzarne i pagamenti, sono stati azzerati gli oneri di sistema e l’IVA è stata ridotta al 5 per cento. 

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