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Venezia
29.03.2022 - 08:58
VENEZIA - Raccomandazioni nei concorsi pubblici: l'indagine dei carabinieri su ordine della procura di Trapani finisce in provincia di Venezia dove sono tre le persone accusate di corruzione, influenze illecite e abuso d'ufficio. Gli stessi fanno parte di una ampia indagine della procura trapanese che ha visto 14 persone destinatarie di un provvedimento di restrizione della loro libertà. I concorsi presi in esame erano quelli per diventare poliziotto e vigile del fuoco.
In carcere finisce Giuseppe Pipitone, 54 anni, di Alcamo. Agli arresti domiciliari l’alcamese Vincenzo Faraci, 47 anni; Filippo Alessandro Lupo, originario di Marettimo, 59 anni ma residente in provincia di Venezia, e Francesco Renda, pure lui nato ad Alcamo, 26 anni. Obbligo di dimora per Vittorio Costantino (Palermo), 53 anni, Roberto Di Gaetano (Alcamo), 21 anni, Mauro Parrino (Alcamo) 29 anni, Antonino Pirrone (Alcamo) 24 anni, Davide Castrogiovanni (Alcamo), 26 anni, Silvia Pisciotta (Erice), 31 anni, Giacomo Rizzotto (Salemi), 29 anni, Mattia Turin (Dolo) 26 anni, Andrea Doretto (San Donà di Piave), 31 anni, Alessio La Colla, (Alcamo), 28 anni.
Inoltre è stato indagato, a piede libero, un viceprefetto che è stato in servizio al dipartimento dei Vigili del fuoco del ministero dell'Interno, Claudio Balletta, e che due anni fa venne arrestato per un'inchiesta simile dalla procura di Benevento. L’indagine riguarda delle irregolarità nei concorsi in polizia e nei vigili del fuoco. Uno degli indagati, Giuseppe Pipitone, sfruttando le proprie conoscenze all’interno delle amministrazioni pubbliche e la sua nomina in una sottocommissione di esame si sarebbe impegnato a sponsorizzare alcuni partecipanti a concorsi pubblici. Se poi avesse vinto il concorso, il candidato avrebbe dovuto pagare settemila euro.
Ad Alcamo c'era una scuola di preparazione per concorsi. Le indagini sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei vigili del fuoco. Gli investigatori hanno accertato la presenza nella graduatoria finale di approvazione dei risultati del concorso per vigili del fuoco di tutti i nominativi riportati nell’elenco sequestrato a casa di uno degli indagati. Insomma, bastava pagare per essere sicuri di vincere. Dopo la prova preselettiva si accedeva alle prove motorie-attitudinali, poi al colloquio con le valutazioni dei titoli e infine alle visite mediche.
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