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Grandi: “Casa di comunità entro il 2026”

La struttura, complementare alla Cittadella socio sanitaria, ospiterà medici, specialisti e le cure primarie

Grandi: “Casa di comunità entro il 2026”

CAVARZERE - La Casa di comunità sarà realizzata entro il 2026 e prevederà la presenza dei medici di famiglia e di specialisti, oltre ad avere un ruolo di diagnostica, comprendendo tutte le cure primarie non intensive. Lo spiega l’assessore alle politiche Sociali e sanitarie Marco Grandi, che aggiunge: “Sarà il fulcro sanitario della nostra comunità, e si integrerà in parallelo con il privato che ha acquistato la Cittadella, che si troverà a proseguire in convenzione con l’Ulss, oltre a rafforzare tutti i servizi attualmente forniti dalla struttura”.

Sta prendendo forma la nuova Casa di comunità di Cavarzere, che sorgerà all’interno della Cittadella socio sanitaria già esistente. Il Pnrr infatti ha previsto 2 miliardi di euro da spendere per costruire più di 1.300 Case di comunità per curare gli italiani vicino a casa, e per quanto riguarda Cavarzere, l’Ulss 3 Serenissima ha affidato l’incarico del progetto definitivo per ottenere le necessarie autorizzazioni di legge, e sarà pagato con i fondi derivanti dalla recente alienazione della Cittadella stessa.

Sin dal nostro insediamento sia il sindaco Munari che io abbiamo avuto degli incontri con il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato, col direttore dei servizi socio-sanitari Massimo Zuin e con il direttore della funzione territoriale Stefano Vianello, a valle della procedura di alienazione della Cittadella socio sanitiaria, per avere garanzie che i servizi fossero non solo mantenuti ma potenzialmente rafforzati nel tempo - così ha spiegato l’assessore Grandi - in quella sede c’erano già state date garanzie che la Cittadella sarebbe diventata una delle Case di comunità, cioè una delle 12 previste nell’Ulss 3, quindi una delle 105 in Veneto, che avranno un’accelerazione anche grazie ai fondi messi a disposizione del Pnrr”.

“Per una realtà come la nostra, molto isolata dal punto di vista geografico e con accessi stradali molto svantaggiati rispetto agli ospedali principali, dato che il nostro riferimento più vicino per la nostra Ulss è quello di Chioggia - ha proseguito Grandi - sarà strategico è fondamentale avere questo tipo di struttura, che comprenderà sicuramente i medici di medicina generale ma anche l’apparato sociale, un’importante struttura infermieristica specializzata, quindi specialisti e anche un importante ruolo di diagnostica”. “Saranno prese in carico tutte le cure primarie del territorio, quelle che non necessitano di cure intensive ospedaliere - ha continuato Grandi - l’importanza si rafforza pensando anche alla nostra popolazione, che conta un’età mediamente anziana, quindi soprattutto in ambito di cronicità avremo un apparato che ha veramente bisogno di cure organizzate e di alto livello”.

La realizzazione delle Case di comunità è prevista entro il 2026, mentre entro il 2023 dovrà essere terminata la parte progettuale e di affidamento dei lavori. “La Casa di comunità sarà sicuramente il fulcro sanitario e sociale della nostra comunità, nella quale avranno accesso anche associazioni di volontariato e tutto quell’apparato sociosanitario che potrà dare risposta ai servizi della nostra popolazione - ha concluso l’assessore - tutto questo si integrerà con quello che sarà l’apparato della Cittadella socio sanitaria: sono in corso di definizione tutte le procedure di trasferimento di competenze al privato che ha acquistato la Cittadella, e che avrà mandato di proseguire in convenzione con l’Ulss, oltre a rafforzare tutti i servizi attualmente forniti dalla struttura. Le due parti quindi si muoveranno in parallelo per cercare di coordinare al massimo tutto quello che è l’apparato sanitario del paese”.

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