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BRONDOLO
05.04.2022 - 23:36
L'ad del mercato ortofrutticolo Giuseppe Boscolo Palo
Sulla trasformazione della struttura c’è la scure della legge Madia. “Diamo lavoro a tante famiglie”
CHIOGGIA – Trasformare il mercato ortofrutticolo di Brondolo in un polo agroalimentare sotto la scure della Legge Madia. Se ne è parlato ieri in una commissione consiliare ad hoc in cui è intervenuto l’amministratore unico di Chioggia Ortomercato del Veneto Giuseppe Boscolo Palo. Impresa non facile su cui stanno lavorando il Comune e la società Chioggia Ortomercato del Veneto che gestisce il mercato. Una società che, al suo interno, vede per il 42% la presenza di Sst, la partecipata del Comune.
La Legge Madia lo vieta: prevede infatti la fuoriuscita della componente pubblica da tutte quelle società miste che non raggiungano certi requisiti e, nello specifico, un fatturato di almeno un milione di euro: “Solo i grandi mercati superano il milione di euro – spiega Boscolo Palo – noi abbiamo un fatturato che si aggira attorno ai 250mila euro”. Dal 2019 ad oggi Chioggia ha ottenuto delle proroghe e l’ultima permette a Chioggia Ortomercato del Veneto di rimanere in sella fino al prossimo dicembre. Ma poi cosa succederà? Se non si risolve il problema il Mercato andrà a gara europea. “Si deve puntare alla deroga – ha sottolineato Palo ieri durante una commissione consiliare ad hoc per discutere del futuro del mercato – il settore caseario l’ha ottenuta perché il latte è considerato un bene primario, ma anche il nostro comparto ha tutte le carte in regola per ottenerla e su questo servono pressioni politiche verso Roma. In caso contrario si spera in una ulteriore deroga che, se non arriva, ci obbligherà a partecipare come possibile ente gestore privato alla gara europea. Chioggia Ortomercato del Veneto finora il suo lavoro lo ha fatto benissimo, come sottolineato dall’amministratore unico di Sst Emanuele Mazzaro: “E’ una società che dà lavoro a tante persone e che ha sempre il bilancio in attivo, ma la Legge Madia c’è e non si può non tenerne conto per il futuro”.
“Mettere un paletto da un milione di euro non ha senso – spiega l’assessore al Bilancio Pier Luigi Serafini – soprattutto di questi tempi quando quasi si fermano i cantieri per mancanza di fondi. Qui da noi abbiamo una società come Chioggia Ortomercato del Veneto che è sanissima dal punto di vista del bilancio e che addirittura propone miglioramenti alla struttura. Perchè tarparle le ali con un vincolo da un milione di euro irraggiungibile per chiunque? Da Roma, in Parlamento, qualcuno dovrebbe cominciare a pensarci. Se poi da Roma non arriveranno andremo a gara, ma non c’è dubbio che possa partecipare Chioggia Ortomercato del Veneto che ha tutti i requisiti e l’esperienza necessaria”.
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