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La cerimonia
26.04.2022 - 06:47
Il presidente Anpi: “Quest’anno dopo 80 anni c’è stata l’invasione di uno stato su un altro in Europa”
CHIOGGIA – Chioggia celebra il giorno della Liberazione in un momento difficile in Europa a causa della guerra in Ucraina e della pandemia tutt’altro che conclusa.
A fianco del sindaco Mauro Armelao il presidente dell’Anpi Chioggia Enrico Veronese ha ricordato l’importanza di celebrare questo giorno: “Finalmente possiamo essere qui di persona per le celebrazioni del 25 aprile, il ripristino della normalità è la prima condizione: dal febbraio 2020 anche Chioggia ha conosciuto l’esperienza del contagio di massa, che si sperava consegnata alla storia. Tutte e tutti abbiamo visto restringere la propria libertà d’azione in maniera inedita, e purtroppo abbiamo pianto non poche vittime: anche l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha perduto per via del Covid il proprio alfiere Vido Berto, l’appassionato attivista Villiam Gavagna e soprattutto il suo presidente Zerlino Boscolo Marchi, l’ultimo partigiano, che a 95 anni ha gettato la spugna dopo essere sopravvissuto ai rastrellamenti, alla clandestinità, alla malaria e alle battaglie del dopoguerra”.
Continua il suo ricordo Veronese: “Zerlino era sempre in prima fila ogni 25 Aprile: grazie per quello che hai dato e per quello che sei stato. Prima di andarsene, il presidente Marchi ha lasciato il suo testamento: chiedeva che anche un solo sasso, un tratto di strada, un ponte di questa città venisse intitolato alle partigiane e ai partigiani antifascisti. Da questo palco rinnovo l’invito a provvedere, in forza di un atto votato all’unanimità nella scorsa legislatura consiliare”.
Veronese ha anche ricordato il difficile momento in cui si trova l’Europa: “E’ un 25 aprile diverso – ha continuato dal palco – si è verificata la prima guerra di invasione in Europa, di uno Stato contro un altro Stato, dopo ottant’anni. Occorre ribadirlo subito e a scanso di equivoci: in questa guerra non c’è alcuna equidistanza possibile. Stiamo con la popolazione ucraina, che una mattina si è alzata e ha trovato l’invasore. Stiamo con i milioni di persone inermi che sono sotto i bombardamenti di un autocrate nazionalista, cieco e sordo”. Le celebrazioni sono continuate anche nelle frazioni con un omaggio floreale davanti al monumento ai Caduti di Cavanella d’Adige e davanti al Cippo della famiglia Baldin e Mantovan.
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