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Chioggia
27.05.2022 - 19:08
CHIOGGIA - Marineria a Venezia per protestare per il caro gasolio. Uno dei problemi che maggiormente attanaglia il settore, assieme alla mucillagine e alle promesse per ora disattese da Roma su cassa integrazione e Cisoa, anche se qualcosa sembra si sia mosso.
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Stamattina alle 7 l’intera flotta di Chioggia è partita dal Mercato ittico all’ingrosso. Assieme a loro, a bordo del “Superbo”, dell’armatore Elio Dall’Acqua, sono saliti anche il sindaco Mauro Armelao, il consigliere regionale della Lega Marco Dolfin e il collega del Pd Jonatan Montanariello. “Una manifestazione inevitabile nell’attesa che da Roma arrivino notizie a favore del nostro settore da Roma. Stiamo manifestando il nostro dolore e abbiamo dimostrato che la marineria è unita e compatta” le parole di Dall’Acqua. I mezzi sono arrivati tutti alle Zattere e una delegazione ha poi raggiunto la sede della Capitaneria di Porto di Chioggia. Assieme alla Marineria di Chioggia c’erano anche quelle di Caorle e Pila. In tutto oltre cinquanta pescherecci.
“Sono al fianco dei nostri pescatori di Chioggia, custodi dell’Adriatico - ha commentato Armelao - il mondo della pesca coinvolge l’intera economia di una città con il turismo. Il turista viene a Chioggia anche per mangiare del buon pesce. E’ una economia messa in crisi, messa a dura prova in questi ultimi mesi: ristoratori, alberghi, stabilimenti balneari, chioschi, le cicchetterie di Riva Vena vivono con il prodotto ittico. Il problema del pescatore diventa un problema della città intera”.
Il comandante di un’altra motonave da pesca, la “Cuorleone”, William Perini inquadra i problemi attuali della categoria. “Il più grave è sicuramente il caro gasolio: una spesa che ci porta via quasi l’80% del nostro guadagno - le sue parole -se aggiungiamo le spese di bordo, quelle per il materiale e le cassetti di polistirolo, di utile non ne abbiamo più. La marineria ha organizzato questa giornata a Venezia ed è unita per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni. Chiediamo un fermo facoltativo in modo che chi riesce a uscire e a guadagnare (perché ha una diversa tipologia di pesca) possa uscire e chi invece non ce la fa possa essere sovvenzionato. Le istituzioni ci hanno dato un 20% di sconto da gennaio a marzo del gasolio, ma non si vede nulla di tutto questo al momento; ci hanno promesso la cassa integrazione in deroga, ma ci serve subito e al momento non ce l’abbiamo. Non riusciamo più a dare il minimo garantito ai marinai, continuando così tutta la flotta si fermerà a macchia di leopardo, non solo Chioggia ma tutta Italia”.
Tutte le federazioni, in queste settimane, sono tornate a chiedere sostegni, risorse e copertura. Ma neanche l’incontro di lunedì con il sottosegretario alle politiche alimentari Francesco Battistoni è stato risolutivo. Da qui la decisione di partire in massa verso Venezia per lanciare, per l’ennesima volta, il grido di allarme di una intera categoria.
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