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Il caso

Alessandro, travolto ai 100 all’ora

Dalle prime analisi, i due mezzi coinvolti nell'incidente andavano al doppio della velocità consentita.

Alessandro, travolto ai 100 all’ora

CHIOGGIA - A 100 all’ora in viale Mediterraneo: continuano le indagini sulla morte del giovane Alessandro Spanio, travolto a 16 anni da un furgone mentre attraversava l’incrocio con via Morosini. Il terribile incidente che è costato la vita al giovanissimo è successo nella notte tra il 4 il 5 luglio.

Il 16enne stava attraversando il viale con la sua moto regalata da poco dal padre, una “Supermotard” cinquantino, quando è stato travolto da un Fiat Doblò condotto da un 22enne di Chioggia. Coinvolta nell’incidente anche una Volkswagen Polo guidata da un ventunenne sempre di Chioggia. I primi rilievi sono stati fatti dalla polizia locale di Chioggia e entrambe le persone al volante sono indagate per omicidio stradale.

Una prima analisi dei rilevamenti fatti dagli agenti farebbe ipotizzare una velocità dei due mezzi vicina ai 100 chilometri orari in una strada in cui il limite è di 50. La procura di Venezia, nei prossimi giorni, conferirà l’incarico per una perizia tecnica più approfondita per cercare di ricostruire con la massima precisione l’incidente.

La prima ricostruzione è stata fatta analizzando le telecamere che si trovano in zona e che hanno ripreso l’incidente. A quanto pare si vedrebbe il 16enne attraversare sulle strisce con la moto e venire travolto dal Fiat Doblò lanciato a velocità sostenuta. Il corpo dello sfortunato ragazzo è finito poi sulla siepe spartitraffico, a diversi metri di distanza dal punto dell’impatto.

La Polo, stando alle immagini, avrebbe poi colpito la moto quando il ragazzo era già stato sbalzato dal mezzo e si trovava ormai esanime sull’aiuola. La posizione del guidatore della Volkswagen quindi sarebbe meno pesante rispetto a quella di chi guidava il Doblò, a meno che non emerga che entrambi i guidatori si conoscevano ed erano impegnati in una sorta di gara di velocità sul pericolosissimo viale Mediterraneo.

La morte del 16enne ha profondamente scioccato l’intera comunità. Alessandro lavorava da qualche settimana come bagnino al Camping Tropical. Quella sera stava rincasando dopo essere stato con alcuni amici. Uno di questi era con lui ed ha assistito al tragico incidente. Viveva assieme alla famiglia, i genitori e il fratello, nel quartiere di Borgo San Giovanni.

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