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L’evento
02.09.2022 - 17:34
Giovanni Paolo I, Albino Luciani
VENEZIA - Sarà beatificato domani Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, con una cerimonia solenne in piazza San Pietro celebrata da Papa Francesco. Ricordato come il “Pontefice del sorriso”, sono stati necessari 22 anni per completare il processo di canonizzazione - aperto a Belluno il 23 novembre del 2003 - del Pontefice veneto. Bellunese originario di Canale d'Agordo (all'epoca chiamato Forno di Canale), nato il 17 ottobre 1912, Papa Luciani morì dopo soli 33 giorni dall'elezione sul Soglio di San Pietro: tanto durò il suo pontificato fino alla notte del 28 settembre 1978, quando il corpo fu ritrovato senza vita nell'appartamento privato.
L'ultimo passaggio del lungo iter è stato il riconoscimento del miracolo che porta un nome e un cognome argentino: Candela Giarda, la ragazza salvata da un male incurabile nel 2011 a Buenos Aires. Come ha riferito nel 2021 il dicastero in seguito alla decisione di Papa Francesco di riconoscere il miracolo, la giovane soffriva di una "grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico". La giovane guarì dopo che padre José Dabusti, parroco della chiesa accanto all’ospedale dove Candela veniva assistita, suggerì di invocare Giovanni Paolo I. All'epoca Candela aveva 11 anni, oggi ne ha 22 e sarà in Italia anche lei - che studia veterinaria e gestisce una piccola attività di vendita di miele a Paranà, 500 chilometri a nord della capitale argentina - con la famiglia a visitare i luoghi della vita di Giovanni Paolo I, nel cuore delle Dolomiti.
Dopo la beatificazione che si terrà a San Pietro, il 10 settembre la ragazza sarà nel paese natale di Luciani. Il giorno successivo, proprio sulla piazza di Canale d'Agordo, si terrà una Messa di ringraziamento alla quale parteciperanno i vescovi del Triveneto, in particolare quelli delle diocesi in cui Luciani ha operato (Belluno, Vittorio Veneto e Venezia).
Non c'è solo il miracolo nella storia di Papa Luciani. Il suo pontificato, anche se durato solo 33 giorni, è ricordato per la sua semplicità: per la prima volta nella storia non fu incoronato. Luciani si considerava un pellegrino con messaggi che parlavano della la povertà del Sud del mondo contrapposta all'abbondanza dell'Occidente. Si schierò dalla parte degli operai e dei giovani, era contro l'aborto e il divorzio. Papa Wojtyla mantenne il nome di Giovanni Paolo in suo onore.
Domani in Vaticano, nel giorno della beatificazione, la petizione sarà letta dal vescovo di Belluno-Feltre, Marangoni, dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero e postulatore della Causa di canonizzazione, e dalla vice postulatrice Stefania Falasca che ha coordinato il Comitato scientifico interno alla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. A Papa Francesco verrà donato una reliquia che per la prima volta non appartiene al corpo del defunto: si tratta di un "un piccolo foglio bianco ingiallito dal tempo di una decina di centimetri, uno schema per una riflessione sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità", ha spiegato Stefania Falasca. Sono "i resti di una memoria, i frammenti di una memoria che sono stati a contatto il corpo". La veglia di sabato 3, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, sarà presieduta dal cardinale vicario De Donatis.
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