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VENETO
11.08.2023 - 16:47
VENEZIA - “I dati diffusi dal Sindacato pensionati Spi Cgil Veneto, secondo il quale negli ultimi 10 anni in Veneto sono triplicati, dai 43 mila del 2011 ai 120 mila del 2021 (su un totale di 1,2 milioni), gli anziani fragili a rischio di non autosufficienza, devono fare riflettere". Lo afferma Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione consiliare Sanità.
"Riflettere, da un lato, sull’enorme bisogno di cure ancora insoddisfatto. Fa gridare allo scandalo che anziché procedere alla rapida attuazione della Missione 6 del Pnrr, il governo si attardi in dannose revisioni della spesa tagliando il numero di Case e Ospedali della Comunità e dunque i programmi di presa in carico, anche a distanza, dei pazienti con cronicità o multi-morbilità, tra i quali ovviamente ci sono tantissimi anziani”.
Secondo Bigon è necessario agire sull’inefficacia delle politiche di sostegno alla famiglia e di contrasto alla denatalità. "Con cui tanta parte della politica continua a fare propaganda senza produrre risultati concreti - aggiunge - . La carenza di medici di base e le Liste di attesa sempre più lunghe diradano i servizi sul territorio costringendo gli anziani a sobbarcarsi lunghi viaggi per farsi curare o visitare. E se si fanno sempre meno figli chi si prenderà cura degli anziani di domani che oltretutto saranno sempre più poveri? Già oggi 600 mila over 65enni veneti percepiscono un assegno pensionistico inferiore ai mille euro. L’attuale carenza di servizi sociali, assistenza domiciliare, trasporti e presidi sanitari territoriali, rappresenta tra la popolazione anziana un inaccettabile disincentivo a curarsi e a mantenersi in salute, con aggravio di costi per il pubblico e le famiglie: chi pagherà, infatti, i 3 mila euro mensili di retta in una RSA per un anziano non autosufficiente e non capiente?”.
Bigon chiede quindi di investire subito 100 milioni di euro in servizi per la Prima infanzia per rispondere anche alla crisi demografica ormai diffusa in tutta Italia. "Tutto gratuito per i primi anni di vita - conclude -. Avremo un immediato aumento delle nascite che porterà a una notevole crescita sociale ed economica. Questo, abbinato a un potenziamento dei servizi territoriali sanitari e sociali, renderà il Veneto una terra sempre più equa e vivibile, a partire dai nostri anziani”.
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