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AGRICOLTURA

Radicchio, l'80% potrebbe essere da buttare

C'è preoccupazione per la produzione

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CHIOGGIA - – Radicchio di Chioggia, il presidente del consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp Giuseppe Boscolo Palo lancia l’allarme: “Preoccupato per le sorti della produzione”. Il diluvio che si è abbattuto nei terreni di Ca’ Lino e nel resto del territorio hanno fatto danni enormi. Alcuni campi sono tuttora allagati e c’è il rischio che si debba buttare via tutto e ricominciare da capo. Anche se Palo preferisce ancora non dare percentuali ne fare previsioni: “La preoccupazione è tanta – spiega – qualcuno dice addirittura che l’80% del prodotto andrà buttato, ma è ancora presto per esserne sicuri, meglio aspettare prima di quantificare con esattezza le perdite”. Il radicchio di Chioggia è uno dei più apprezzati dal mercato ed era reduce da una primavera di grandissimi risultati, sia in termini di vendita che di prezzi. Ma in meno di 24 ore sono caduti 189 millimetri di pioggia, la maggior parte in tre ore. Dati incredibili che hanno finito con il creare problemi ai terreni agricoli non in grado di assorbire tutta quell’acqua in tempi brevi. “I danni più gravi – continua – potrebbero riguardare le produzioni precoci che dovrebbero essere pronte per la raccolta il prossimo mese o a inizio ottobre. Non ci resta che aspettare qualche giorno per fare una stima dei danni e, nel caso davvero si sia perso gran parte del prodotto, la speranza è che i prezzi possano far recuperare le perdite”. C’è grossa preoccupazione da parte di tutto il settore agricolo per il cambiamento climatico che sta vivendo il territorio italiano. Eventi come quelli accaduti lunedì sono sempre più frequenti e diventa difficile conviverci ed evitare danni. “Stanno danneggiando sempre più il nostro settore – conclude Palio – ora ci sono alcuni produttori che stanno addirittura pensando di riseminare. Vedremo cosa succederà. Il tempo per recuperare ci sarebbe, ma è tutto molto complesso”. E soprattutto, se arriva un altro nubifragio, il danno diventerebbe davvero irreparabile, più di quanto già lo sia.

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