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30.08.2024 - 17:24
CAVARZERE - La scuola di una volta, il tema della mostra-vetrina organizzata da Alessio Mattiazzi, collezionista ed appassionato di storia cavarzerano e artefice delle più belle esposizioni locali di materiale storico. “In questi giorni ho allestito una classe con oggetti degli anni ‘30 e ‘50 - spiega - con banchi, una lavagna e materiale di quel periodo come penne, quaderni e abecedari”.
Tra gli oggetti anche una scatola didattica rarissima che serviva a mostrare ai ragazzi materiali come cereali, metalli e stoffe. “Un pezzo difficile da trovare poiché molti sono andati smarriti - aggiunge -, sarà possibile inoltre vedere album di bella calligrafia, foto del 1927; un certificato di studio del 1913; una pagella del Regno d'Italia del 1927/28 ma anche astucci di legno; boccette porta inchiostro; un puzzle delle province italiane con ancora le province jugoslave; pagelle del periodo fascista; solidi geometrici didattici in legno; un orario delle lezioni dell’anno scolastico 1936/37, un cartella a zainetto ed una in cartone”.
La passione per le collezioni è partita tanti anni fa. “Ho iniziato con i francobolli - spiega -. Un giorno, quando ormai avevo riempito tutti gli album ho iniziato con la corrispondenza, buste con contenuto dentro, come le lettere. Man mano che le raccoglievo ho iniziato a leggerle e lì ho scoperto le tantissime storie raccontate dai soldati, la passione si è ampliata ed è arrivata ad oggi”. Oggi Mattiazzi colleziona materiale della e Prima e Seconda Guerra Mondiale e, nelle sue esposizioni, cerca sempre un filo conduttore. “Ciclicamente espongo nella vetrina di un negozio in corso Italia - racconta -, una ex barberia trasformata in uno spazio de ricordi la cui tematica cambia circa ogni 4 mesi”.
L’inaugurazione ufficiale, con il sollevamento delle tende che al momento nascondo quanto esposto avverrà oggi pomeriggio alle 17. “Chiunque passi di lì può fermarsi a guardare. Se poi avessero bisogno di qualche chiarimento o volessero conoscere la storia di questi oggetti potranno contattarmi ai numeri esposti” - aggiunge. Tutti i pezzi sono praticamente unici ma non tanto per quanto riguarda la loro diffusione. “Ovvio, alcuni pezzi ormai sono rari da trovare, ma il loro reale valore è per la storia che racchiudono, per ciò che portano con sé - sottolinea -. Alcuni oggetti, chiaramente, portano anche dei loghi che raccontano anche un periodo buio della storia dell’Italia, ma sono parte della stessa ed è importante ricordarla”. La scelta di esporre questi oggetti a volte ha portato Mattiazzi a ricevere dure critiche. “Penso ad una mostra organizzata a Pegolotte e legata ai manifesti antichi - ricorda -. materiale che parte dal 1500 per proseguire fino ad oggi, alcuni inevitabilmente sono del periodo fascista e questo mi è costato non poche critiche. Ma la storia è storia. E’ solo questo che sarebbe necessario guardare”.
Non solo però momenti negativi durante queste mostre, perché c’è anche chi, guardando questi oggetti si perde nel filo dei ricordi. “Tempo fa ne organizzai una sui riutilizzi bellici, ovvero quegli oggetti di guerra riadattati per usi quotidiani. E’ andata benissimo e ha scatenato tanta curiosità soprattutto nei giovani. A volte accade anche che qualche anziano si emozioni nel vedere certe cose. Penso a quella sulla civiltà contadina, con oggetti come tv vecchie e materiale di uso quotidiano, come la falce ad esempio. Le persone anziane che l’avevano vista tornavano più volte e mi raccontavano aneddoti ed i loro ricordi. Queste mostre spesso si trasformano anche emozionanti momenti di condivisione: Il bello è anche quello”.
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