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Caso mercato, è pioggia di critiche

Salvagno: “A rischio chiusura”. Penzo “Come si intende tutelare le imprese?”. Obbiettivo Chioggia: "Scelta di stampo politico"

Caso mercato, è pioggia di critiche

CHIOGGIA – Passaggio del mercato ortofrutticolo di Brondolo alla comunale Sst, l’opposizione attacca l’amministrazione Armelao. Durante il consiglio comunale sono state molte le voci negative prima del voto del disciplinare che ha spianato la strada al cambiamento, dopo anni di gestione da parte di Chioggia Ortomercato del Veneto. Particolarmente accesa la discussione con molti consiglieri che hanno sollevato dubbi sull’operazione che, a detta loro, potrebbe portare a gravi problemi e addirittura alla chiusura del Mercato. “La gestione dell’ortomercato è fondamentale – ha spiegato il consigliere del Pd Maurizio Salvagno – ma quando un Consorzio investe 400mila euro all’interno della struttura e dopo 2 anni decide di uscirne chiaro che quando il sindaco Armelao dice che non c’è nessun pericolo di chiusura il dubbio mi viene”. Critica anche l’altra esponente dem in consiglio Barbara Penzo: “Molto scorretto è stato dire, come ha fatto il primo cittadino in commissione consiliare, che non serve un esperto per riscuotere affitti al mercato ortofrutticolo e gestirlo. Parole molto pesanti nei confronti di chi lo ha fatto finora. Se la via scelta dall’amministrazione è quella dell’emendamento approvato e cioè scegliere la gestione pubblica tenendo aperta la strada di passare il mercato ad un soggetto terzo privato più avanti, direi che ci sono molte nubi all’orizzonte. Ho chiesto più volte di avere un piano di gestione dettagliato che, di fatto, non si conosce, come non è chiaro come si intende tutelare le piccole e medie imprese”. Per la consigliera di Obbiettivo Chioggia Alessandra Penzo “Il provvedimento, se arriva in consiglio comunale, non è tecnico come dice il sindaco, ma politico. Altrimenti lo avrebbero approvato i tecnici del Comune come è sempre stato. Se la politica decide, allora ha facoltà di scelta e di manovra. In questi anni si poteva fare molto altro: da una deroga a una soluzione trovata con la famosa filiera politica del centrodestra. Invece tutto ciò non è successo. Il centrodestra privatizza tutto, mentre a Chioggia passiamo da una gestione privata ad una pubblica, in controtendenza e andando a snaturare completamente quella che è la predisposizione del nostro territorio che vive di pesca e di agricoltura. Abbiamo sempre detto che, per una migliore gestione, anche il mercato ittico andrebbe quanto meno semi-privatizzato. Ora Sst fa qualsiasi cosa: dalla costruzione dei loculi alla vendita di pesce e prodotti orticoli. L’amministratore di Sst è diventato praticamente un tuttofare”.

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