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IL RICORDO
03.12.2024 - 16:38
CAVARZERE - Una vita immortalata come una foto, quella vissuta da Guido Andriotto, storico fotografo di Cavarzere e da tutti conosciuto semplicemente come “Andriotto”. Guido se n’è andato domenica nella sua abitazione di Cavarzere, circondato da quell’amore straordinario della sua famiglia, in particolare della moglie Rita conosciuta 14 anni fa durante una festa. Uomo dal sorriso costante, con una gentilezza d’altri tempi, spontanea ed accogliente, il tipico carattere di quelle persone che amavano la propria bottega, il proprio lavoro e, naturalmente, tutti coloro che entravano per un servizio fotografico. Iniziò il lavoro come panettiere, portando di casa in casa il pane fresco caricato nelle ceste di una bicicletta. I primi risparmi li impegnò nella sua arma di riscatto: una macchina fotografica “Comet”. Andriotto ha iniziato a lavorare a Loreo negli anni sessanta con una bottega di fotografie. Negli anni settanta ha aperto un ulteriore negozio anche a Cavarzere, quella che diventò la bottega storica di “Andriotto”. Le botteghe sono state solo il concretizzarsi della passione per la fotografia, in quanto già prima si recava nelle abitazioni della gente per fotografare i nuovi nati, un matrimonio, una festa, una scolaresca. Erano gli anni in cui il fotografo arrivava anche senza il bisogno di essere chiamato. Andriotto ha immortalato intere generazioni di cavarzerani e, quasi sicuramente, non c’è famiglia del Comune, o di Cavanella d’Adige, Loreo, Chioggia, Adria, Cona e di molte altre località del polesine che non abbia in casa una “Foto Andriotto”. La fotografia non era solo un lavoro, ma anche una passione: “Fermi, fermi, sorriso, ciak, bellissima” era lo slogan con cui Guido scattava una foto, accompagnata da un sorriso e da quella energia che gli ha fatto compagnia fino agli ultimi giorni della sua meravigliosa vita. Guido Andriotto è stato anche il fotografo della storica balera di Rottanova, soprattutto di quei lunedì sera quando si alternavano le grandi orchestre o si allestivano i tradizionali veglioni: girava per i tavoli, in pista, nel bar e con un sorriso scattava la foto, molte delle quali hanno immortalato veri amori tutt’ora esistenti. Andò in pensione nel 1997 lasciando la sua bottega di Cavarzere al figlio, ma continuò comunque a sostenerlo fino alla chiusura dell’attività. Gli ultimi 14 anni li ha passati con Rita tra viaggi, feste, passeggiate, attività sportiva: “Guido è stato e sarà una sorpresa meravigliosa, un uomo straordinario, anche per i miei nipoti e pronipoti - sono le prime parole di Rita che lo ricorda con emozione e con tanta gratitudine - abbiamo viaggiato fino ad un mese fa, non era mai stanco. Ci rimaneva Roma, ma ci andrò il prossimo anno e lo porterò insieme a me nel cuore”. Andriotto fa già parte della storia di Cavarzere, fatta di sacrifici, ma anche di passioni al servizio della gente accolta sempre con un sorriso, quello che il vero commerciante non dovrebbe mai farsi mancare o negare. E’ proprio con questo sorriso e con questa gratitudine che in tanti stanno ricordando Andriotto nei social, un personaggio che rimarrà impresso come una fotografia in un album di bei ricordi da conservare nel tempo.
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