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CAVARZERE
15.01.2025 - 16:45
CAVARZERE - Il Consiglio Comunale di Cavarzere di dicembre ha approvato una serie di modifiche significative relative alla Tassa sui Rifiuti (Tari) per l’anno 2025, in seguito all’analisi del Piano Economico Finanziario (Pef) per il biennio 2024-2025, approvato dai gestori del servizio di raccolta rifiuti. Il documento, in linea con le direttive dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), ha mostrato la necessità di garantire un sistema tariffario trasparente e sostenibile, mantenendo in equilibrio i costi di gestione del servizio, e assicurando la copertura dei costi di investimento e operativi. La normativa vigente, introdotta dalla Legge di Stabilità del 2014 e successivamente aggiornata, ha delineato un nuovo quadro regolatorio, incentrato sulla trasparenza, l'efficienza dei costi e il principio di "chi inquina paga". In questo contesto, l'Arera ha stabilito che i costi per il servizio di gestione rifiuti urbani devono essere coperti completamente dalle entrate derivanti dalla Tari, con un limite di crescita stabilito per ogni anno, in funzione della qualità del servizio e delle modifiche al perimetro gestionale. Nel caso specifico di Cavarzere, il piano finanziario presentato per l’anno 2025 espone un costo complessivo di 2.550.045 euro. Di questa cifra, il gettito tariffario massimo previsto è di 2.529.549 euro, con una differenza di circa 20.500 euro da rinviare agli anni successivi. La composizione della tariffa per l'anno 2025 prevede una quota fissa pari al 37,36% del costo complessivo e una quota variabile che copre il restante 62,64%, destinata a rispondere alla gestione della quantità di rifiuti prodotti dagli utenti. A partire dal 2024, è stato introdotto un aggiornamento biennale del metodo tariffario, che ha introdotto diverse misure per far fronte a sfide impreviste come l'inflazione. Un altro elemento importante emerso riguarda l'esenzione dalle componenti variabili della Tariper le utenze non domestiche che avviano al recupero i propri rifiuti, dimostrando l'avvenuto trattamento tramite apposita certificazione. In questo caso, l'esenzione corrisponde al 62,64% della componente variabile della tariffa, incentivando il recupero e il riciclo dei rifiuti. Inoltre, l’introduzione di nuove voci di costo, come quelle legate alla gestione dei rifiuti marini e fluviali, ha ampliato l’ambito della Tari. Questo meccanismo, sancito dalla Legge "Salva Mare", prevede che i costi per la gestione dei rifiuti raccolti accidentalmente o volontariamente in mare, fiumi e laghi siano distribuiti su tutta la collettività nazionale, garantendo una più equa ripartizione degli oneri. Il processo di validazione dei Pef, che ha coinvolto il Consiglio di Bacino “Venezia Ambiente” per i comuni dell’ambito, ha confermato la conformità del piano con le normative Arera, creando le condizioni per l’approvazione delle tariffe e delle modalità di riscossione. Grazie a questo complesso sistema di monitoraggio e regolazione, si punta a garantire una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti, a beneficio sia dei cittadini che dell’ambiente.
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