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cavarzere
20.01.2025 - 17:28
CAVARZERE - Con l'inconfondibile umorismo surreale e sagace che lo ha reso celebre Bramieri trasforma Antonio “Toni Buleghin”, umile gregario di fantasia, nel protagonista tragicomico di una vicenda al limite dell’assurdo, ambientata nel mondo del ciclismo. Lo sketch “processo alla tappa” trasmesso in Rai è un’esilarante parodia del linguaggio del giornalismo sportivo, e mette in scena la squalifica del protagonista per motivi tanto rocamboleschi quanto improbabili. Buleghin balza agli onori della cronaca sportiva vincendo a sorpresa la tappa dei “5 Colli” con un vantaggio straordinario di 36 minuti. Tuttavia, l’impresa si conclude con la sua squalifica immediata. Il tono iniziale dell’intervista si presta a un’apparente celebrazione dell’atleta, salvo scivolare rapidamente nel comico, rivelando che la squalifica non è dovuta a doping, bensì a ubriachezza molesta, schiamazzi in salita e gesti osceni all’arrivo. Quando gli viene comunicata la squalifica, Buleghin fraintende la situazione, rallegrandosi per il fatto di essere risultato “positivo” e confessa persino di aver telefonato alla madre per condividere la gioia, salvo poi comprendere che “positivo” non era affatto un complimento. L’elemento scatenante dell’intera vicenda si rivela essere uno scambio fatale di borracce: al posto del consueto vino, Buleghin beve accidentalmente grappa. L'effetto è immediato e devastante. In preda all’euforia alcolica, affronta le salite come un treno in corsa, canta a squarciagola e conclude la tappa in trionfo. Interrogato sulla natura dell’incidente, la sua replica disarmante (“Porto l’acqua, ma non la bevo, anche i muratori portano i matoni ma non li mangiano”) strappa risate a scena aperta, mentre il pubblico è conquistato dalla sua goffa filosofia di vita. Buleghin è l’eterno perdente che per un attimo tocca il cielo con un dito, solo per cadere rovinosamente, ma con un atteggiamento che oscilla tra il cinico e il rassegnato. Alla fine, mentre il giornalista cerca disperatamente di evocare in lui un’emozione drammatica (“La sua famiglia la guarda, aspetta il suo pianto liberatore!”), Buleghin resta impassibile, chiudendo lo sketch con una battuta che ribalta ogni aspettativa: “Se ogni volta che bevo grappa dovessi piangere, allagherei di nuovo tutto il Polesine!”.
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