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SICUREZZA
22.01.2025 - 17:45
CAVARZERE - Gli argini del fiume Adige priorità della Regione Veneto, al lavoro in questi mesi per ottenere importanti finanziamenti per l’avvio di progetti che ne consentano la messa in sicurezza. La notizia a margine dell’incontro a Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto, tra l’assessore all'ambiente, clima, Protezione civile e dissesto idrogeologico, Gianpaolo Bottacin ed una delegazione della frazione di Boscochiaro, avvenuta martedì 21 gennaio.
“L’area è da sempre attenzionata ed è già stata oggetto di lavori significativi fin dal 2016 - sottolinea Bottacin -. Nel 2022 è stata ulteriormente attenzionata quando sono stati investiti oltre 3 milioni di euro per tre interventi mirati”. La rappresentanza, guidata dal consigliere comunale Emanuele Pasquali e dal promotore del Comitato XXI Maggio, Steve Celio, era composta da dieci cittadini di Boscochiaro, con il supporto del consigliere regionale Marco Dolfin.
“La situazione degli argini è motivo di grande preoccupazione per la comunità di Boscochiaro – ha spiegato Pasquali –. Le condizioni critiche di aree come via Liberazione, Sant'Antonio e Buoro sono evidenti. Le famiglie non possono continuare a convivere con l’acqua che penetra nelle loro proprietà, mettendo a rischio la sicurezza e il futuro della comunità”.
L’emergenza infiltrazioni nelle vie si è creata a seguito di un fenomeno di persistenza della piena del fiume e legato alle incessanti precipitazioni. “L’anno scorso – spiegano Bottacin – abbiamo affrontato una situazione eccezionale: il livello dell’Adige è rimasto sopra il piano campagna per oltre 50 giorni consecutivi, un evento mai verificatosi in precedenza. Questo ha messo in evidenza la necessità di interventi strutturali di lungo termine”.
Due sono le principali possibilità d’azione. “La prima sarebbe fare un ringrosso arginale - continua l’assessore -, opzione resa però complessa e limitata a causa della presenza delle abitazioni proprio sotto l’argine. L’altra, invece, prevede l’utilizzo della diaframmatura, ovvero l’inserimento di un setto all’interno dell’argine. In questa particolare area, la tecnica richiederebbe una profondità di almeno 25 metri, con costi che ammontano a diversi milioni di euro per chilometro”.
Un passaggio fondamentale per sbloccare i finanziamenti, spiega l’assessore, è stata la condivisione della pericolosità del sito con l’Autorità di Bacino. “Abbiamo dovuto dimostrare l’urgenza della situazione. Una volta ottenuta questa condivisione, avvenuta lo scorso dicembre, abbiamo inviato tutta la documentazione necessaria a Roma - conferma Bottacin -. La classificazione come area prioritaria è stata un traguardo importante per accelerare le richieste di finanziamento”.
Ora non resta che attendere i fondi necessari per avviare gli interventi strutturali. “Sappiamo che i finanziamenti non saranno sufficienti a risolvere completamente la situazione, ma sono un punto di partenza decisamente cruciale” - conclude Bottacin. Soddisfatta la delegazione per i chiarimenti ottenuti durante l’incontro. “Ringraziamo la Regione Veneto per aver ascoltato il nostro appello - ha aggiunto Pasquali -. Ora attendiamo la programmazione degli interventi e la stesura dei progetti da parte del Genio Civile. Il nostro obiettivo è garantire un futuro sereno a Boscochiaro e agli altri paesi lungo l’Adige, come San Pietro di Cavarzere. La sicurezza delle famiglie deve essere una priorità assoluta”.
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