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Sottomarina

Piscina, l’incertezza frena i lavori

Dubbi sulla proprietà e gli alti costi frenano la riqualificazione della struttura abbandonata

Piscina, l’incertezza frena i lavori

SOTTOMARINA – “Come ha sistemato lo stadio Ballarin l’amministrazione comunale dovrebbe sistemare anche la piscina, ma siamo sicuri che quell’area sia nella sua disponibilità?”. A sollevare i dubbi è il presidente di Ascot Spiagge Giorgio Bellemo. L’argomento piscina comunale, che si trova a Sottomarina vicino ad alcuni stabilimenti balneari ed è abbandonata da diversi anni, è tornato di attualità per un intervento dell’ex vice sindaco ed ex assessore allo sport di Fratelli d’Italia Daniele Tiozzo Brasiola che ha sollevato di nuovo nubi sul suo futuro. Insomma, secondo l’ex partito di Maggioranza, c’è il rischio che la piscina sia, anche per l’estate 2025, una discarica a cielo aperto e l’amministrazione, secondo Brasiola, non starebbe facendo tutto il necessario per arrivare ad una soluzione. “Quando sento parlare di piscina – spiega Giorgio Bellemo, presidente di Ascot Spiagge - si risveglia in me la mia vecchia appartenenza alla società Uisp, un periodo in cui gestivo la piscina comunale. Ma sulla intera vicenda credo si debba fare un passo indietro: siamo sicuri che il Comune abbia quell’area nella sua disponibilità o scopriamo che la piscina è un bene che deve essere incamerato e quando ha fatto anche le pulizie l’estate scorsa non poteva nemmeno farle?”.

Chiaro il riferimento di Bellemo alla Bolkestein. La piscina è infatti in area demaniale e soggetta quindi a concessione e, attualmente, a livello giuridico continua a regnare il caos e una certa incertezza sul futuro. A luglio scorso Asa, l’associazione albergatori di Chioggia, si era fatta avanti e aveva manifestato il proprio interesse attorno all’area, ma al momento non vi è nulla di concreto. “Ritengo – continua Bellemo – che la piscina sia un bene che dovrebbe rimanere nella gestione generale dell’impiantistica sportiva. Quindi, come l’amministrazione ha sistemato lo stadio Aldo e Dino Ballarin, seppur in maniera più limitata dovrebbe intervenire anche sulla piscina comunale che rientra nell’accoglienza turistica più ampia del termine. Sempre, ripeto, che sia corretto che quell’area sia veramente nella disponibilità del Comune”.

Il Comune di Chioggia, infatti, non ha ancora la disponibilità piena dell'area della piscina e, di conseguenza, non ha la possibilità di pubblicare bandi di concessione o avviare comparazioni per la gestione della struttura. La causa di questa situazione è legata alla normativa sull'ecosistema di navigazione, che stabilisce che l'area in questione debba essere prima ‘incamerata’ attraverso una procedura prevista dall'articolo 49, prima che l'amministrazione comunale possa prenderne pieno possesso. Questo passaggio, che coinvolge la capitaneria di porto, è ancora in fase di perfezionamento. Fino a quando l'area non sarà formalmente trasferita nelle mani del Comune, quest'ultimo non avrà la facoltà di agire in merito alla gestione dell'impianto, né tantomeno di bandire gare o accogliere proposte da parte di eventuali privati.

“Non è il Comune a dover pulire la piscina, se la struttura è sporca. Il Comune non è ancora il proprietario, e questo deve essere chiaro” - ha sottolineato Bellemo. Già l'ex assessore allo sport Daniele Tiozzo Brasiola, poi defenestrato dal sindaco Mauro Armelao, aveva provato a trovare una soluzione, ma qualsiasi società privata si era avvicinata a Sottomarina, velocemente era anche scappata. Il motivo? Gli elevati costi per la sistemazione e anche per la futura gestione.

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