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Due progetti regionali per contrastare la diffusione del granchio blu

Collaborazioni scientifiche e azioni di sostenibilità

Due progetti regionali per contrastare la diffusione del granchio blu

VENEZIA - Granchio blu, la Regione scende in campo con due progetti per affrontare l'emergenza e contrastarne la diffusione. La conferma dall’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari a margine della giornata di presentazione degli “Studi e monitoraggi sull’invasione del granchio blu in Veneto finalizzati al contrasto alla diffusione della specie” organizzata dalla Regione Veneto con la partecipazione del commissario straordinario all’emergenza granchio blu Enrico Caterino, in collaborazione con Arpav, Veneto Agricoltura e le università di Padova e Venezia, ieri a Mestre.


Il primo del valore di 1,5 milioni di euro finanziato con fondi Feampa 2021-2027 rilancerà, a partire da marzo, un’azione di cattura, grazie ai pescatori, degli esemplari che non possono esser commercializzati - ha sottolineato Corazzari - tra le finalità indagare la fattibilità tecnico-economica sulle filiere di riutilizzo a fini commerciali degli scarti. Il secondo, già approvato dalla giunta regionale, del valore di ulteriori 1,5 milioni, riunisce le risorse economiche e le conoscenze di Arpav, Veneto Agricoltura e università ed è finalizzato alla mappatura ambientale per la gestione della specie invasiva e alla sostenibilità socio-economica della pesca e dell’acquacoltura venete. Oggi abbiamo presentato un primo esempio concreto di attività gestionale avviata in modo complementare alle attività di studio e ricerca, un ‘Sistema Veneto’ con cui la Regione intende affrontare l’emergenza in stretta collaborazione con l’azione del commissario Caterino”.


La giornata è stata occasione per tracciare in bilancio del progetto del 2023 realizzato dalla Regione con Veneto Agricoltura e Arpav, finanziato per 180mila euro, che ha portato i primi dati scientifici sull’invasione della specie aliena. Presentato inoltre il progetto di mappatura ambientale ed eco-fisiologica del granchio blu, avviato a novembre scorso e del valore complessivo di 1,5 milioni di euro, finanziato dalla Regione con 750mila euro, da Fondazione Cariparo con 350mila euro, da Veneto Agricoltura con 250mila euro, e dalle spese di personale sostenute da ciascun ente coinvolto per ulteriori 150mila euro.
“Siamo particolarmente lieti di sostenere questa progettualità - ha affermato Gilberto Muraro, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - i cui risultati potranno rappresentare un passo significativo nella gestione e mitigazione degli impatti causati dalla proliferazione del granchio blu nelle nostre aree. La partecipazione rientra nell’impegno costante della nostra Fondazione verso la protezione dell’ambiente, ambito al quale negli ultimi 10 abbiamo destinato circa 19 milioni di euro. Confido che attraverso questa collaborazione si arrivi a un modello di gestione efficace e replicabile per gestire l'emergenza presente ma, soprattutto, per tutelare le nostre comunità”.


Quattro gli ambiti di indagine: il primo per la mappatura della distribuzione del granchio in cui saranno identificate dimensioni, prede e predatori. Il secondo, realizzato grazie ai pescatori, comprende il monitoraggio per indagare gli impatti che ha avuto la diffusione della specie sui diversi habitat. Il terzo riguarda lo sviluppo di modelli di previsione della distribuzione della popolazione e della distribuzione spaziale del granchio in funzione dei cambiamenti ambientali e delle strategie di contenimento: saranno raccolti i dati ambientali anche alla luce dei cambiamenti climatici e delle misure di contenimento messe in atto. L’ultimo comprende lo sviluppo di linee guida per le imprese di acquacoltura e di pesca: saranno coinvolti i principali portatori di interesse analizzando l’aspetto socio-economico e identificando efficaci e condivise azioni di mitigazione e di buone pratiche. Tutte le informazioni confluiranno in un’unica banca dati gestita e coordinata da Arpav. Il progetto è pensato per fornire dati e informazioni in modo univoco capaci di garantire una base solida di conoscenze e il supporto al lavoro del commissario nazionale per l’emergenza granchio blu.
Solo unendo le forze in un’unica strategia che coinvolga i più importanti poli di ricerca del Veneto si possono ottenere risultati nelle strategie di contenimento - ha aggiunto Corazzari - ringrazio i responsabili dei quattro enti che in sinergia hanno accettato di supportare la Regione con una base importante di informazioni scientifiche, che contribuiranno a definire le efficaci strategie gestionali da mettere in campo”.


“Ancora una volta - ha commentato la consigliere regionale Laura Cestari - la Regione Veneto, con i fatti, sta dimostrando di essere vicina alle nostre imprese e ai nostri cittadini”. 

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