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cavarzere
12.04.2025 - 13:10
La struttura ospiterà persone in difficoltà e vulnerabili, con 16 posti letto e spazi condivisi
CAVARZERE - A Cavarzere la fotografia demografica è ormai chiara: la popolazione invecchia mentre si riduce lentamente il numero dei residenti. Nel 2024, secondo i dati Istat, gli over 65 sono 4.027 su una popolazione totale di 12.823 abitanti, con un’età media di 51 anni. Solo un anno prima gli anziani erano 3.982 su 12.890 residenti, con un’età media di 50,9 anni. Una crescita lenta ma costante, che pone sfide sempre più urgenti per la tenuta del tessuto sociale e dei servizi di assistenza. In questo contesto, l’amministrazione comunale ha deciso di giocare una carta importante: trasformare un’area inutilizzata, l’ex macello di via Marconi, in un centro sociale a servizio delle fasce più deboli.
La giunta ha infatti approvato all’unanimità la partecipazione al bando nazionale per il recupero e la riqualificazione di aree dismesse, presentando un progetto da 6,2 milioni di euro che mira non solo a riqualificare un immobile pubblico in disuso, ma anche a dare una risposta concreta ai bisogni reali di chi oggi rischia l’emarginazione.
Si tratta di un intervento a forte vocazione sociale: una struttura che accoglierà anziani in difficoltà economica e persone in condizione di vulnerabilità, come le donne provenienti da percorsi di violenza. L’ex Macello diventerà così un punto di riferimento per la comunità: la riqualificazione prevede il restauro conservativo dell’edificio esistente con spazi comuni come mensa, lavanderia e ambienti per la vita di comunità. A fianco, sorgerà un nuovo blocco abitativo con 8 unità residenziali, per un totale di 16 posti letto, pensati secondo criteri moderni di comfort e sostenibilità.
Il piano si inserisce in un contesto urbano già segnato da altre esperienze di rigenerazione, come il progetto Pinqua, e mira a creare un effetto moltiplicatore: dare nuova vita a una zona degradata, attirare nuovi investimenti e costruire un vero presidio sociale. Una volta completato, il centro sarà gestito per almeno tre anni da un soggetto del privato sociale, con il supporto di personale qualificato, tra cui operatrici socio-sanitarie e un assistente sociale.
Le spese di gestione verranno sostenute in parte anche dagli stessi ospiti: chi percepisce una pensione dovrà contribuire con il 50% del proprio reddito, chi lavora con il 30%. Il progetto ha già ottenuto il via libera per la presentazione al bando e il Comune parteciperà con una quota di cofinanziamento pari a 620 mila euro. Il resto dell’importo, oltre cinque milioni e mezzo, dei quali 1milione 350mila euro per lavori di recupero dell’ex macello, oltre 1milione per la realizzazione degli alloggi residenziali e 850mila mila euro per la sistemazione dell’area, verrà richiesto come contributo a fondo perduto.
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