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CONA
28.04.2025 - 14:32
CONA – Un fine settimana intenso ha visto protagonista la comunità di Cona e il territorio circostante, in un susseguirsi di eventi che hanno saputo intrecciare memoria storica e riconoscimenti civili. Venerdì 25 aprile, in occasione della festa di San Marco, il Comune di Cona ha celebrato la fine dell’occupazione tedesca con una cerimonia intima e partecipata. Il maltempo ha costretto i presenti a trasferire il momento di raccoglimento nella sala consiliare, ma non ha spento la solennità dell’iniziativa.
All’interno del cortile del Municipio, ai piedi della targa che ricorda la Costituzione, è stato deposto un cestino di fiori, simbolo di un ricordo che continua a vivere. Accanto all’amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco Sante Nalin insieme a Chiara Bizzarro e Giovanni Vegro, erano presenti le associazioni Lagunari, Alpini e Aeronautica di Cavarzere, i Carabinieri, la Polizia Locale e i Volontari della Protezione Civile di Cona.
La benedizione di Luigi, collaboratore parrocchiale, ha aggiunto un tocco di profonda umanità alla cerimonia, sottolineando l’importanza di sentirsi uniti nella memoria e nella speranza. Un gesto semplice ma denso di significato, come la deposizione di una rosa bianca dedicata a Papa Francesco, ha suggellato l’iniziativa, chiusa da un minuto di silenzio in segno di affetto e vicinanza. Sempre nella giornata di venerdì, a Venezia, la famiglia Vegro è stata insignita del prestigioso Premio San Marco, conferito a cittadini ed enti che hanno saputo portare lustro non solo alla Città lagunare ma all’intero Veneto. Dal 1938, con la gestione dell'Antica Trattoria al Portico a Conetta di Cona, la famiglia Vegro ha saputo costruire molto più di un’attività di ristorazione: è divenuta un punto di riferimento per la comunità, mantenendo vive tradizioni culinarie e valori di accoglienza. Alla vocazione imprenditoriale si è sempre affiancata una forte attenzione al sociale, testimoniata dalla tradizionale Cena di Beneficenza annuale, il cui ultimo ricavato è stato destinato all’Hospice pediatrico di Padova. Un riconoscimento, quello veneziano, che onora il legame profondo tra radici locali e impegno civico.
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