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IL CASO

In 200 in coda per il vaporetto

Caos biciclette a Vigo. Il boom del turismo lento mette sotto scacco l’imbarcadero

In 200 in coda per il vaporetto

Il consigliere regionale Dolfin: 'Serve un servizio dedicato, o la situazione rischia di esplodere”

CHIOGGIA – Caos biciclette all’imbarcadero per Pellestrina in piazzetta Vigo con code di turisti che occupavano quasi tutta la piazza. Una situazione a cui da anni si cerca una soluzione, ma senza successo. Il turismo lento ormai è una realtà e, viste anche le immagini registrate durante il ponte, servirà trovare le giuste misure per gestirlo prima che inizi la stagione estiva. La coda, in questo ponte del primo maggio, andava ben oltre la piazza, raggiungendo corso del Popolo e in molti chiedono vengano presi al più presto provvedimenti dato che il vaporetto Actv è anche l’unico mezzo a disposizione per i tanti pendolari di Chioggia che raggiungono la zona di Pellestrina e degli Alberoni per lavorare: soprattutto personale sanitario nelle case di riposo e nelle strutture del Lido.

L’anno scorso il caos fu talmente evidente e ingestibile che intervenne direttamente la municipalità di Venezia imponendo che il 50% dei posti nel vaporetto fosse riservato ai residenti. Ma questo non risolve il problema dei tanti turisti che rimangono in coda ad aspettare di poter caricare il proprio mezzo a due ruote.

Molti residenti, sia di Pellestrina che di Chioggia, chiedono che venga imposto l’obbligo di prenotazione o che vi sia un aumento del biglietto per i non residenti che attualmente è di un euro per il trasporto del mezzo. L’anno scorso si mossero anche il sindaco Mauro Armelao e il consigliere della Lega regionale e comunale Marco Dolfin che presero contatti con Pellestrina per un primo dialogo dato che il problema danneggia anche Chioggia in termini di mobilità. 200 persone non possono presentarsi contemporaneamente in piazzetta Vigo per prendere il vaporetto, il punto focale del problema che va risolto. Già l’anno scorso, il consigliere Dolfin, aveva visto nella prenotazione obbligatoria una delle possibili soluzioni. Tra le altre prese in considerazione utilizzare vaporetti più grandi e funzionali, ma soprattutto un’informazione corretta ai turisti che devono essere informati adeguatamente su a che ora presentarsi all’imbarcadero senza aspettare ore sotto il sole. “Per ben tre volte, in passato avevo partecipato ad alcuni incontri con l'ex assessore alla mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, Actv e la Municipalità dell'Isola di Pellestrina, per trovare delle soluzioni - ha spiegato Dolfin -. Purtroppo dalle parole non siamo passati ai fatti”.

Il problema, sottolinea Dolfin è sentito. “E serio perché associato alla presenza di turisti pendolari che, per il momento, si verifica solo nei mesi di alte presenze - continua - ma che, in un’ottica futura, con l'avvento della pista ciclabile Torino-Venezia creerà e il concetto di promozione del turismo lento, potrebbe causare ulteriori problemi e rischiare di diventare ingestibile. Serve un servizio dedicato solo per questo tipo di trasporto. che riesca a portare via il più biciclette possibili e che funzioni”.

Dolfin esclude anche l’ipotesi di un’imbarcadero all’Isola dell’Unione. “Non è funzionale - conclude - perché significa intasare il ponte di sottomarina. Abbiamo visto già l'intasamento con le macchine che vanno al parcheggio, figuriamoci cosa potrebbe accadere se dirottiamo tutte le biciclette. Mi auguro che si possa arrivare a un bando per potenziare il servizio, perché altrimenti non riusciremo mai a affrontare questo problema”.


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