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Maltempo, ora si contano i danni

I residenti: “Mai vista una cosa del genere”. Munari: “Chiederemo lo stato di calamità naturale”

CAVARZERE -  Sono ore drammatiche per Cavarzere, colpito nella giornata di martedì 7 maggio da un evento meteorologico eccezionale che ha trasformato le strade della cittadina e della frazione di Boscochiaro in veri e propri fiumi. Una bomba d’acqua si è abbattuta con violenza sul territorio, riversando quasi 100 millimetri di pioggia in pochissimo tempo e causando una devastante alluvione lampo.

A spiegare la portata dell’episodio sono gli esperti, che parlano di un sistema temporalesco multicellulare, a lenta evoluzione e con ripetuti inneschi, capace di martellare l’area per ore. Un fenomeno che, purtroppo, sta diventando sempre più frequente e che, come sottolinea la comunità scientifica, è uno degli effetti della cosiddetta “estremizzazione climatica”, diretta conseguenza del riscaldamento globale. Il bilancio dei danni è ancora in fase di quantificazione, ma le immagini e le testimonianze raccolte restituiscono un quadro di pesanti criticità: cantine e piani terra invasi dall’acqua, garage sommersi, strade trasformate in torrenti, campagne ridotte a paludi e una popolazione costretta a fare i conti con l’improvvisa furia degli elementi.

“Un nubifragio che ha colpito parte dell’area sud veneziana - ha spiegato il sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari -, con una violenta grandinata a Boscochiaro seguita da una pioggia torrenziale: si parla di 50 litri d’acqua per metro quadrato in soli 20 minuti, una quantità impressionante”. Prontamente mobilitati i vigili del fuoco del distaccamento locale, supportati da squadre specializzate del comando di Venezia e dagli operatori Saf, esperti in soccorsi in ambienti ostili. Decine gli interventi per allagamenti, rimozione di ostacoli e salvataggi di emergenza. Tra i più delicati quello di una persona rimasta intrappolata nella propria auto sommersa dall’acqua, per la quale è stato necessario l’intervento dell’elicottero Drago 154. La macchina dei soccorsi si è messa in moto senza sosta.

“Abbiamo subito attivato la protezione civile e il Coc - ha proseguito Munari - con il supporto della città metropolitana, della Regione Veneto e di tutte le forze disponibili. Le squadre della Protezione Civile Cavarzerana sono ancora impegnate sul campo”. Anche se fortunatamente non si registrano feriti, resta alta la preoccupazione per i danni materiali. “Danni alle persone, per ora, non pare ce ne siano, e lo diciamo a bassa voce - ha precisato Munari -. Ma i danni alle cose sono ingenti: piani terra allagati, scantinati sommersi. E stiamo predisponendo gli atti per richiedere lo stato di calamità naturale alla Regione Veneto, sperando che si possa ottenere il risarcimento dei danni subiti dai cittadini”. Ancora provati i residenti della zona.

“L’acqua ha battuto contro la porta, è entrata in casa, ha percorso il corridoio, è scesa per le scale interne – racconta un cittadino di Boscochiaro - dieci centimetri d’acqua in due cucine. Mai vista una cosa del genere. Tutti i terreni dietro casa mia sono diventati una palude”.

La situazione rimane drammatica. “Dalle 3 alle 6 del pomeriggio è stato un tornado di grandine e pioggia – spiega un altro residente -. Fortunatamente noi non abbiamo avuto danni gravi, ma il paese sì: molti garage allagati, campagne completamente sommerse e strade impraticabili, come via 2 Giugno e via dei Mille, dove c’erano almeno mezzo metro d’acqua”.

Al momento, l’amministrazione comunale e i tecnici sono ancora al lavoro per monitorare la situazione e valutare le conseguenze, anche sul comparto agricolo, gravemente minacciato dalla saturazione del terreno. “È ancora presto per dirlo -, ha concluso Munari -. Valuteremo nelle prossime ore se la terra riuscirà ad assorbire l’acqua ancora presente e sentiremo le associazioni di categoria per un bilancio più preciso”.

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