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Armelao revoca l’incarico a Zennaro

La partecipazione all’evento Udc e la mozione di sfiducia hanno spaccato la coalizione

Armelao revoca l’incarico a Zennaro

il vicesindaco Elena Zennaro

CHIOGGIA –  Armelao cede ed estromette Elena Zennaro dalla giunta. Il primo cittadino, giovedì mattina, ha firmato il decreto numero 37 che, di fatto, “licenzia” Elena Zennaro, una delle persone a lui più vicine tanto da avere, tra le varie cariche, anche il titolo di “vice sindaco”. Un titolo che era arrivato dopo che Elena Zennaro aveva sostenuto Armelao durante l’allontanamento di Fratelli d’Italia dalla Giunta. Proprio lei decise di non rimanere alla corte del proprio partito e di staccarsi, sostenendo Armelao.

Un atteggiamento che le portò numerose critiche da parte dell’opposizione. Ma che la portò a diventare vice sindaco al posto di Daniele Tiozzo Brasiola. Il motivo dell’allontanamento di Elena Zennaro è il suo avvicinamento all’Udc fuori dal territorio di Chioggia, con la sua nomina a segretaria provinciale.

L’opposizione aveva presentato, nei giorni scorsi, una mozione di sfiducia nei suoi confronti in consiglio comunale. La vice sindaco, infatti, aveva partecipato come relatrice all’evento Spring School Giovani del 12 aprile accanto a senatori e parlamentari centristi presenti a Santa Maria di Sala. Una uscita come rappresentante dell’Udc su cui nessuna comunicazione era stata in città e al mondo politico. Nessuno, insomma, sapeva nulla. Una vicenda che ha dato parecchio fastidio anche alla Maggioranza tanto che, in consiglio comunale, la mozione di sfiducia con voto segreto era passata anche con il voto di un consigliere del centrodestra.

Segno, insomma, che la maggioranza sul comportamento da tenere con Elena Zennaro non era del tutto coesa. Armelao però l’ha sempre difesa tanto da ignorare le indicazioni politiche arrivata dal consiglio e le pressioni dei propri esponenti di partito. Ha resistito, ma solo fino a giovedì , quando ha firmato il decreto per estrometterla dalla Maggioranza.

“I presupposti per la permanenza nella carica di assessore comunale – si legge nel provvedimento - sono la sussistenza del duplice rapporto fiduciario intercorrente tra sindaco e singolo assessore, nonché tra questi e l’intera maggioranza consiliare che sostiene l’amministrazione comunale. Rilevato pertanto che è venuta meno una delle suddette condizioni, entrambe imprescindibili si dispone la revoca delle deleghe”. Insomma, nel decreto si parla di una condizione venuta meno. Si può quindi dedurre che Armelao avrebbe voluto fare a meno di sollevare un simile vespaio, ma che alla fine ha ceduto alle pressioni della propria Maggioranza che ha spinto per estromettere la Zennaro dalla giunta.

Oltre al ruolo di vice sindaco, in capo a lei c’erano le deleghe pari opportunità, cultura, demanio, agricoltura, privacy, trasparenza, giudice di pace, avvocatura civica e affari istituzionali, patti di amicizia e gemellaggi. Fino a quando non verrà deciso il nome del nuovo assessore le deleghe vanno tutte al primo cittadino.


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