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Lo studio

Blue economy: il Veneto cresce più della media nazionale

Dal Veneto un motore strategico per l’Italia: Ogni euro prodotto dall’economia blu ne attiva altri 2 nel resto del sistema economico

Blue economy: il Veneto cresce più della media nazionale

VENEZIA - L'economia del mare italiana continua a mostrare segnali di crescita robusta, con un valore aggiunto diretto che ha raggiunto i 64,6 miliardi di euro e oltre un milione di occupati. Se si considera anche l'indotto, il valore complessivo sale a 178,3 miliardi di euro, pari al 10,2% del PIL nazionale . In questo contesto, il Veneto si distingue come una delle regioni trainanti, contribuendo significativamente alla Blue Economy del Paese.

Secondo il XII Rapporto sull'Economia del Mare, realizzato dal Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne in collaborazione con Unioncamere e l'Osservatorio Nazionale sull'Economia del Mare Ossermare presentato nel corso del Salone Nautico di Venezia, il Veneto ha registrato nel 2022 una crescita del valore aggiunto nel comparto marittimo del 18,6%, superando la media nazionale del 15,1%. La regione vanta un moltiplicatore economico tra i più alti d'Italia: ogni euro prodotto dall'economia blu ne attiva altri due nel resto del sistema economico.

La provincia di Venezia emerge come fulcro dell'economia marittima veneta, con 2,9 miliardi di euro di valore aggiunto, rappresentando il 63,5% del totale regionale. Inoltre, ospita il 69,4% degli occupati del settore e oltre 9.400 imprese, pari al 65,4% dell'imprenditoria blu veneta. Tuttavia, anche altre province come Padova, Rovigo e Verona contribuiscono, sebbene in misura minore, al panorama marittimo regionale.

Nonostante le performance positive, il Veneto presenta alcune criticità. Il numero di imprese blu nella regione si è ridotto dell'1% tra il 2022 e il 2023, in controtendenza rispetto alla crescita media nazionale del 1,5%. Tuttavia, l'occupazione nel settore è aumentata dell'8%, superando la media italiana del 6,6%. Le imprese femminili rappresentano il 19% del totale, mentre le imprese a conduzione straniera hanno registrato una crescita del 17,3% dal 2019, a fronte di un incremento nazionale del 16,3%.

Un altro aspetto da considerare è l'export. Nonostante alcune eccellenze, come la provincia di Rovigo che si distingue nella filiera ittica, l'export complessivo dell'economia del mare in Veneto resta limitato: appena 166 milioni di euro nel 2023, pari allo 0,2% del totale regionale, a fronte di oltre 1,1 miliardi di importazioni. Il saldo commerciale è quindi negativo per quasi un miliardo di euro, indicando una scarsa propensione all'internazionalizzazione in alcuni comparti, in particolare nella cantieristica.


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