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“Ogni vasetto di miele deve raccontare il suo impatto ambientale”

Dalle api regine certificate alla sensoristica smart, fino ai crediti naturali: ecco come l’apicoltura si trasforma in leva ambientale

“Ogni vasetto di miele deve raccontare il suo impatto ambientale”

Massimo Mengoli (Piana Miele): “Non è una rivoluzione, ma una nuova consapevolezza. Il miele è ambiente, cultura, persone

L’apicoltura italiana è nel pieno di una transizione profonda. A guidarla non è solo la pressione del mercato o la crisi climatica, ma un nuovo sguardo sulla funzione ambientale del miele.
Ne vogliamo parlare e approfondire proprio in occasione della recente approvazione da parte della Commissione Europea del sistema sperimentale di Natural Credits.
In un momento delicato per la filiera agricola e apistica, questa novità rappresenta un’opportunità concreta per riconoscere e valorizzare il ruolo ambientale degli apicoltori, la tracciabilità dei processi e l’impatto positivo del miele prodotto in modo sostenibile.
Ne parliamo con Massimo Mengoli, presidente di Piana Miele, sotto la sua direzione al storica realtà emiliana attiva dal 1903 sta diventando sempre più leader del mercato grazie ai progetti innovativi e alle alleanze che valorizzazano la filiera italiana.

Presidente Mengoli, si parla sempre più spesso di “rivoluzione del miele”. È davvero in corso?
Più che una rivoluzione, siamo davanti a una nuova consapevolezza. Il miele non è solo un alimento: è un prodotto naturale che va rispettato, meno lo si lavora meglio è. Dietro ogni vasetto c’è un mondo fatto di api, ambiente e apicoltori. Oggi dobbiamo riconoscere che senza gli apicoltori non ci sarebbero né miele né impollinazione: non bastano le api e non bastano le arnie, servono persone preparate che le gestiscano ogni giorno.

Quali scelte concrete avete fatto in questa direzione?
Con Apicoltura Piana portiamo avanti da sempre l’allevamento di api regine certificate della razza ligustica mellifera, un patrimonio italiano che garantisce continuità, salute e produttività alle nostre api.
Parallelamente, sosteniamo la tecnologia e l’innovazione con realtà come Melixa, che sviluppa sistemi di monitoraggio intelligente degli alveari. Grazie ai loro sensori possiamo misurare parametri ambientali e di benessere delle api, strumenti fondamentali per costruire una filiera trasparente e realmente sostenibile. Con Melixa stiamo anche studiando un prodotto assicurativo innovativo, per aiutare gli apicoltori a tutelarsi meglio dalle avversità che oggi minacciano il settore.
Un’altra scelta importante è stata quella di rimanere sulle colline di Castel San Pietro Terme, dove tutto ha avuto origine più di un secolo fa. Crediamo che le radici contino, per questo stiamo investendo pesantemente nello stabilimento con importanti ampliamenti. Vogliamo garantire lavoro, crescita e continuità in questo territorio, unendo tradizione e innovazione.
Con Apicoltura Comaro, infine, sosteniamo la formazione e la divulgazione: organizzano da sempre corsi per apicoltori ma anche per chi vuole avvicinarsi al mondo delle api, e nel loro stabilimento hanno realizzato una ludoteca educativa per bambini, dedicata alla scoperta dell’apicoltura e dell’ambiente.
Abbiamo messo insieme strumenti tecnici, conoscenze e tecnologie per promuovere il miele e l’apicoltura in ogni suo aspetto. Ora la sfida è iniziare a mettere a terra tutto questo, trasformandolo in risultati concreti per la filiera e per il territorio.

Ci vuole spiegare cosa sono i Natural Credits e che impatto possono avere nel mondo del miele?
I Natural Credits sono strumenti economici che trasformano le azioni positive verso l’ambiente – come la tutela delle api o la riduzione dell’uso di sostanze chimiche – in crediti misurabili e scambiabili. Con sistemi di monitoraggio avanzati, come quelli sviluppati da Melixa, possiamo misurare l’impatto reale di queste azioni.
Per gli apicoltori e le aziende, questo significa poter dimostrare concretamente il valore ambientale generato, creando nuove possibilità di valorizzazione e di comunicazione trasparente verso il consumatore.

Quindi i Natural Credits possono diventare uno strumento per premiare chi produce miele in modo sostenibile?
Sì, possono diventarlo. Noi immaginiamo un futuro in cui ogni vasetto di miele racconti non solo la sua origine geografica, ma anche l’impatto ambientale positivo che genera. Sarebbe un passo avanti per tutta la filiera, che unisce produzione e sostenibilità reale.

Quali sono le sfide principali per la filiera apistica italiana?
Una delle sfide più grandi è riconoscere il ruolo centrale degli apicoltori. Senza di loro non ci sarebbe miele, ma nemmeno impollinazione o tutela della biodiversità. Un altro tema riguarda l’importazione: il miele straniero non va demonizzato, perché l’Italia da sola non produce abbastanza per soddisfare la domanda interna. Tuttavia, serve grande attenzione alle contraffazioni: ad oggi non esiste un’analisi di laboratorio che dia garanzie assolute. Per questo è fondamentale conoscere a fondo la filiera, anche estera, arrivando “fino all’ape”, come facciamo noi con il nostro investimento diretto in Ungheria per l’approvvigionamento.
Infine, dobbiamo comunicare messaggi corretti: le api vengono spesso usate per campagne borderline o superficiali, mentre l’apicoltura è una cosa seria, fatta di conoscenza, rispetto e responsabilità.

E le opportunità?
Sono molte. Cresce la domanda estera di miele premium, aumentano le richieste di prodotti funzionali e ci sono nuove frontiere nell’apiturismo e nell’apicoltura urbana. Ma la vera opportunità è integrare l’apicoltura nelle strategie ambientali e sociali: un vasetto di miele può essere dolce per il palato, utile per il pianeta e giusto per chi lo produce.

Se dovesse indicare una visione concreta per il futuro, cosa farà la differenza?
La differenza la faranno le persone: apicoltori, tecnici, ricercatori e team aziendali capaci di costruire filiere trasparenti, sostenibili e rispettose di chi lavora ogni giorno con passione. Noi stiamo lavorando in questa direzione, investendo su competenze e innovazione. Con il nostro team guidato da Davide Donadi e l’arrivo di Menetto Federico stiamo affrontando queste sfide con coraggio, per costruire un futuro in cui ogni vasetto di miele sia anche un atto di responsabilità verso l’ambiente e verso le comunità.
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