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DALLA REGIONE

Oltre 20 mila euro per l’inclusione

I beneficiari potranno inserirsi in enti del terzo settore, istituzioni scolastiche, e religiose

Cavarzere e Cona insieme per valorizzare il territorio

Il municipio di Cavarzere

I beneficiari potranno inserirsi in enti del terzo settore, istituzioni scolastiche, e religiose

CAVARZERE - La Regione Veneto ha recentemente approvato il finanziamento per la prosecuzione delle misure finalizzate all’inclusione ed al reinserimento sociale e lavorativo del Reddito di Inclusione Attiva (Ria) e Sostegno all’abitare (Soa) per l'annualità 2023/2024.

In particolare, è stata confermata la quota spettante al Comune di Cavarzere, per l'anno 2024, che ammonta a 23.357,51 euro. Questo importo è stato stabilito sulla base della Determina del Comune di Chioggia, riconosciuto come ente capofila dell’Ats 14 Chioggia-Cavarzere-Cona di gennaio. Parallelamente, è stato deciso di individuare, attraverso la pubblicazione di un Avviso di Manifestazione di Interesse, Enti del Terzo Settore, Associazioni del privato sociale, Organismi Religiosi o Organizzazioni di volontariato, che desiderano aderire al progetto del Reddito Inclusione Attiva di sostegno ex Dgr 1077/2023.

Infine, è stata approvato l’avviso di manifestazione di interesse e lo schema del protocollo d’intesa, al fine di promuovere progetti sociali finalizzati al reinserimento sociale di soggetti in condizioni di fragilità e di marginalità. La Delibera di Giunta Regionale (Dgr) 1077/2023 prevede diverse disposizioni riguardanti il Reddito di inclusione attiva di sostegno, mirate a favorire l'inserimento sociale e lavorativo dei beneficiari in realtà pubbliche o private. Queste disposizioni includono l'inserimento dei beneficiari in realtà pubbliche o private, come Enti del Terzo Settore profit e non profit, istituzioni scolastiche, enti religiosi, sindacati, associazioni di categoria, e altre, con mansioni di carattere generico per un minimo di 20 ore mensili fino ad un massimo di 60 ore mensili.

Prevista anche l'incentivazione di forme di co-programmazione e co-progettazione con enti del Terzo Settore o bandi pubblici per la definizione di una lista di soggetti da cui attingere per le diverse funzioni. Le disposizioni includono la promozione della collaborazione con istituzioni scolastiche, enti religiosi, imprese profit, agenzie immobiliari, associazioni di categoria e altre realtà produttive presenti sul territorio, al fine di costruire una rete finalizzata alla lettura dei bisogni e al rafforzamento dei processi di sensibilizzazione nelle realtà locali e la stipula di un patto/progetto personalizzato tra il beneficiario, il Comune e l'eventuale ente terzo in cui il beneficiario verrà inserito. Promozione che diventa quindi strumento operativo di riferimento, prevedendo una forma di tutoraggio interno per verificarne l'andamento ed evitare la fuoriuscita dal progetto.

Gli Enti del Terzo Settore e del privato sociale, quindi, diventano “antenne" per l'emersione e l'aggancio di casi non conosciuti ai servizi sociali, come anziani soli o persone difficilmente raggiungibili dagli sportelli dell'assistenza sociale. Le disposizioni includono inoltre l'erogazione di un contributo economico per i beneficiari e destinatari del progetto per un massimo di 6 mesi rinnovabili per ulteriori 6 mesi o più, in base alla valutazione dell'assistente sociale competente. Il contributo mensile destinato interamente al beneficiario non dovrà superare un importo pari a 400 euro, escluse le spese accessorie.

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