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INCONTRI
09.05.2024 - 15:34
CAVARZERE - Il tema del lavoro in Italia è sempre molto discusso e, sempre di più, si stanno cercando maggior tutele che tardano ad arrivare da parte delle Istituzioni. In questi giorni è importante sostenere con una firma la richiesta di un Referendum Popolare per poter cancellare alcune leggi, forse sbagliate, che non danno al lavoro la giusta dignità. “Per il lavoro ci metto la firma” è il titolo, appunto, della raccolta firme per chiedere il Referendum, una campagna ed una battaglia di cui l’Italia sente il bisogno e sostenuto dalla Cgil. Per spiegare meglio l’importanza della tutela del lavoro è stato organizzato un incontro martedì 14 maggio alle ore 16 a Palazzo Danielato di Cavarzere con la partecipazione della dottoressa Monica Zambon, segretaria Cgil di Venezia. “Il lavoro in Italia e troppo precario e i salari sono troppo bassi. Tre persone al giorno muoiono lavorando” sono le prime righe che si possono leggere nel manifesto che pubblicizza l’importanza del Referendum. Il lavoro deve essere tutelato (la stessa Costituzione lo afferma), sicuro e che garantisca la vita e non la morte, dignitoso e perciò ben retribuito, e stabile perché la precarietà è una perdita di libertà. Temi scottanti che vogliono indurre il maggior numero di cittadini ad una riflessione per chiedere di cambiare un ventennio di leggi “sbagliate” ed un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono appunto lavorare. I quesiti del Referendum sono quattro e finalizzati alla cancellazione di alcune leggi che non garantiscono condizioni di lavoro dignitose. Il primo quesito vuole cancellare le norme sui licenziamenti del “Jobs Act” che consentono alle imprese di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso di assunzione dopo il 2015. Il secondo vuole cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende (con meno di 15 dipendenti). Per superare la precarietà dei contratti di lavoro, è importante. Il terzo punto del Referendum per cancellare la liberalizzazione dei contratti a termine. Per finire, il quarto punto, importante per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti, che vuole cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e subappalto in caso di infortunio e malattia del lavoratore. Temi importanti da affrontare e che possano dare a questo referendum quella ridondanza Nazionale che riporti l’Italia ad essere un Paese che garantisce un lavoro dignitoso e sicuro.
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