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IL CASO

Caso Famila, il Pd chiede il rinvio

I consiglieri Comunali Fontolan, Tasso, Crocco e Bergantin hanno rinnovato le forti riserve

Caso Famila, Il Pd chiede il rinvio

CAVARZERE - Il dibattito sul “progetto Famila” a Cavarzere continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni. I Consiglieri Comunali del gruppo del Partito Democratico Paolo Fontolan, Chiara Tasso, Heidi Crocco e Fabrizio Bergantin, hanno rinnovato le forti riserve, già espresse in passato e durante il recente consiglio comunale, sulla nuova delibera riguardante l'accordo pubblico-privato con EmmeDue Immobiliare e il Gruppo Unicomm Spa, che modifica per la terza volta l'intesa preesistente. Secondo i consiglieri, la nuova delibera non risolve i problemi sollevati nelle precedenti discussioni del consiglio comunale del 30 novembre 2023 e del 22 aprile 2024. Le anomalie riscontrate si concentrano su quattro principali aspetti tecnico-amministrativi e finanziari, che potrebbero compromettere la regolarità dell'accordo e comportare un danno erariale per il Comune. In primo luogo, emergono gravi dubbi sulla questione idraulica. Il progetto per le opere di miglioramento idraulico dell'area di Via Caboto, sebbene citato nella documentazione, non è ancora stato approvato e risulta privo di un piano esecutivo. La relazione di compatibilità idraulica, firmata dall'ingegnere Baldo, riconosce che il volume previsto per le opere di invarianza idraulica è insufficiente e necessita di ulteriori approfondimenti. La delibera approvata sembra ignorare questi problemi e approvare l’accordo a scatola chiusa, senza conoscere il costo effettivo delle opere necessarie. Un altro punto controverso riguarda il contributo straordinario previsto dalla normativa, che dovrebbe essere pari al 50% della plusvalenza generata dalla modifica della destinazione d'uso dell'area. Il contributo di 96mila euro previsto, però, appare irrisorio rispetto al valore dell'area trasformata, che secondo i calcoli dovrebbe generare una plusvalenza di circa 1milione 300mila euro. I consiglieri evidenziano che, per legge, il contributo dovuto al Comune dovrebbe essere di circa 650mila euro, ben oltre l'importo proposto. Il terzo problema riguarda i parcheggi del supermercato. L'accordo prevede che il parcheggio sia di uso esclusivo del supermercato e non completamente accessibile al pubblico, contrariamente ai casi precedenti dove i parcheggi erano considerati pubblici e non soggetti a oneri di urbanizzazione. I consiglieri ritengono che, in assenza di un vero utilizzo pubblico del parcheggio, la ditta non dovrebbe essere esentata dal pagamento degli oneri previsti. Infine, viene sollevata una questione sulla superficie dell'edificio rispetto a quella di vendita. Sebbene la superficie di vendita sia stata ridotta a meno di 1.500 mq per evitare restrizioni, la superficie totale dell'edificio rimane elevata. Questo solleva dubbi su possibili future espansioni non dichiarate. I consiglieri chiedono che la superficie totale sia limitata in proporzione a quella di vendita e che ciò sia chiaramente indicato nella Variante al Piano Urbanistico.

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