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L’appello

Una mozione per limitare gli impianti

I consiglieri di minoranza chiedono misure restrittive per proteggere il territorio

Biometano: “Ora stiamo attenti attenti ai ricorsi”

Un impianto a biometano

CAVARZERE - I consiglieri di minoranza presentano una mozione che sollecita un approccio più cauto e mirato alla costruzione di impianti per la lavorazione delle biomasse sul territorio cittadino. A firmarla Fabrizio Bergantin, Heidi Crocco, Paolo Fontolan, Andrea Fumana e Chiara Tasso, chiedendo che l'amministrazione comunale autorizzi esclusivamente la realizzazione di impianti di piccole dimensioni, da localizzare in terreni agricoli e lontani dai centri abitati, al servizio delle attività agricole locali. La proposta nasce in risposta a un contesto già segnato da diverse iniziative e infrastrutture energetiche che riguardano direttamente Cavarzere. Nel 2024, la Regione Veneto e il Comune di Cavarzere hanno espresso parere negativo a due progetti proposti da aziende private per la costruzione di impianti per la produzione di biometano liquefatto nelle località Ca’Venier e Revoltante. Questi progetti si sarebbero aggiunti a un panorama già complesso di impianti energetici, come il rigassificatore situato nel Mare Adriatico di fronte a Porto Viro, e altre infrastrutture relative al gas che attraversano il territorio di Cavarzere. Il territorio, infatti, è da tempo un importante nodo per la distribuzione di gas naturale, grazie alla presenza di una stazione di misurazione del gas a Grignella, che si collega a una conduttura che prosegue fino a Minerbio, in provincia di Bologna. Questa rete, oltre a soddisfare una parte del fabbisogno energetico nazionale, ha imposto delle limitazioni al territorio, come la creazione di fasce di rispetto e vincoli di inedificabilità, per garantire la sicurezza delle infrastrutture. I firmatari della mozione sottolineano anche le caratteristiche geografiche del comune, che si trova per buona parte sotto il livello del mare, rendendo il territorio particolarmente vulnerabile a rischi idrogeologici. Il fiume Adige, i numerosi canali e scoli che attraversano la zona, e la vicinanza al mare, sono tutti fattori che richiedono una gestione attenta e responsabile dello spazio disponibile per l'installazione di nuove strutture, in particolare quelle legate all'energia. Con questa mozione, i consiglieri comunali chiedono che l'amministrazione comunale autorizzi esclusivamente la costruzione di impianti per la lavorazione delle biomasse di dimensioni contenute, compatibili con le attività agricole esistenti, e solo in terreni che non creino impatti negativi sulle aree abitate e sull'ambiente circostante. La proposta mira a garantire uno sviluppo sostenibile, che valorizzi le risorse locali senza compromettere la sicurezza del territorio e il benessere della comunità.

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