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Sottomarina
30.05.2022 - 19:55
SOTTOMARINA - Dolore e incredulità. A Sottomarina ancora si fatica a credere che l’imprenditore Gianluca Fasolin, 52 anni, sia morto nel suo stabilimento balneare Stella Maris travolto da una palma abbattuta dal vento. Una tragica fatalità, un incidente che ha lasciato sgomenti familiari, ma anche colleghi del mondo del turismo e tutti i cittadini che lo conoscevano e frequentavano il suo stabilimento rimesso a nuovo proprio quest’anno, nato dalle ceneri dell’ex Idrofollie.
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Ma come tutte le tragiche fatalità è necessario indagare per capire se vi siano, alla base, responsabilità da parte di qualcuno e se questa assurda tragedia si potesse evitare. Per questo sul caso sta indagando la Polizia di Chioggia che ha inviato tutti i dati raccolti domenica mattina alla Procura Veneziana. La palma che ha causato la morte dell’imprenditore è stata posta sotto sequestro per verificare che godesse di buona salute. Stamane è stata rimossa dai vigili del fuoco di Chioggia utilizzando un grosso autoarticolato. I periti dovranno stabilire se, in quell’arbusto da poco piantato all’interno dello Stella Maris, ci fosse qualcosa che non andasse, soprattutto alle radici. C’è chi ipotizza che le palme, piantate da poco, non avessero ancora avuto tempo di attecchire al terreno e questo le avrebbe rese più fragili ai forti venti di Bora che, in quel momento, imperversavano sul litorale.
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Nel frattempo continuano ad arrivare i commenti di cordoglio per la morte del 52enne imprenditore. Anche il presidente del Sib nazionale (sindacato italiano balneari) Antonio Capacchione ha mandato un messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia Fasolin. Ancora da fissare la data dei funerali. Intanto lo stabilimento balneare riaprirà mercoledì 1 giugno.
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