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CARO GASOLIO

Come per la pesca, a rischio bus e taxi

L'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre: "Serve un tetto al costo del gas"

I ladri di gasolio assaltano le corriere

Furto di gasolio a Lendinara

MESTRE - Se non si metterà un tetto al prezzo del carburante si rischia lo stop di taxi, bus operator, noleggio con conducente e piccoli trasportatori, così come è successo con la pesca.

A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, in attesa - scrivono comunque - “che l’Agenzia delle Entrate consenta alle imprese di autotrasporto di recuperare una parte delle accise sui carburanti dei mezzi con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate”.

Intanto, però, gli operatori del settore “ma anche gli agenti di commercio, che in Veneto sono oltre 20mila” e i piccoli trasportatori sono allo stremo. “Stiamo parlando - spiegano dalla Cgia - dei cosiddetti professionisti della strada: con il gasolio per autotrazione che in questi ultimi giorni ha superato i due euro al litro, molte attività lavorano in perdita. Se teniamo conto che per queste categorie il carburante incide per il 30% circa sui costi di gestione totali, a seguito di questi rincari il quadro generale è drammaticamente peggiorato. Ricordiamo anche che nell’ultimo anno il prezzo alla pompa del diesel è aumentato del 50%. Pertanto, senza alcun aiuto, questi operatori economici rischiano il fermo, come è stato costretto a farlo nelle settimane scorse il settore della pesca, sempre a causa del caro gasolio”.

A preoccupare i “professionisti della strada” non è solo il caro carburante. A differenza dei colleghi europei, queste categorie - dicono dalla Cgia - “dispongono di servizi inferiori e subiscono costi fissi superiori”.

A fronte dell’impennata dei prezzi dei carburanti registrata in questo ultimo anno, per la Cgia l’unica soluzione praticabile è quella di introdurre un tetto temporaneo al prezzo alla pompa, cosa che, ovviamente, andrebbe fatta anche per il gas. Il decreto taglia accise che ha ridotto per legge di 25 centesimi al litro il prezzo alla pompa di benzina e diesel è stato ormai abbondantemente “neutralizzato”; i rincari, infatti, hanno ormai “incorporato” lo sconto.

Tuttavia, questa misura che scade il prossimo 8 luglio va nuovamente prorogata e accompagnata dall’introduzione di un price cap su benzina e diesel, almeno fino alla fine della prossima estate. Un provvedimento, quest’ultimo, che deve essere approvato a livello nazionale. Bruxelles, infatti, così come per il gas, non sembra essere particolarmente “sensibile” all’introduzione di queste misure di mitigazione del caro energia”.

Secondo le ultime statistiche disponibili del Centro di elaborazione dati del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il numero di imprese di autotrasporto presenti in Italia è pari a 98.517 . Il Ced, inoltre, segnala che in Italia ci sono 1.685 attività di autotrasporto sospese e 16.877 imprese che, nonostante siano iscritte, non hanno veicoli. Queste ultime sono attività su cui da tempo il comitato centrale ha avviato procedure di accertamento. Pur essendo previsto dalla normativa vigente l’esercizio della professione anche con veicoli non di proprietà, da una prima analisi è emerso che si tratta in molti casi di imprese che non hanno più i requisiti per essere iscritte all’albo dell’autotrasporto.

Al di là di queste precisazioni, a livello regionale la Lombardia è la realtà territoriale che presenta il numero più elevato: 14.131. Seguono l’Emilia Romagna con 10.532, la Campania con 9.436, il Veneto con 9.171 e il Lazio con 8.937.

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