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GIUSTIZIA

Giudice di pace, serve una soluzione

Poco personale, ritardi e difficoltà economiche: Comune al lavoro per non chiudere.

Giudice di pace, serve una soluzione

L'ufficio del giudice di pace di Chioggia.

CHIOGGIA - Non c’è pace per il giudice di pace: poco personale, ritardi e difficoltà economiche, l’amministrazione comunale al lavoro per trovare la quadra. Una interpellanza della consigliere del Pd Barbara Penzo ha permesso di fare il punto della situazione in consiglio sul servizio. “Il presidente del tribunale di Venezia - ha spiegato la consigliere dem - ha chiesto ufficialmente che, in assenza del cancelliere titolare, sia la segretaria comunale o il vicesegretario a firmare gli atti e assistere alle urgenze. L’ennesimo segno delle difficoltà in cui versa questo ufficio dove ci sono grossi problemi a livello di organico e di servizio”.

L’assessore all’avvocatura civica Elena Zennaro ha confermato che la giunta è al lavoro per trovare quanto prima delle soluzioni: “Sono nove anni che il tribunale locale è chiuso - spiega - e l’ufficio del giudice di pace è stato chiuso o accorpato in molti Comuni per questione di costi. A Chioggia è rimasto aperto grazie a una decisione coraggiosa della giunta Casson che aveva colto l’importanza del servizio e il prestigio di avere un presidio di giustizia a Chioggia. E’ però un servizio che costa molto e che ha sempre avuto dei problemi. Anche lo scorso anno si era verificata l’assenza del cancelliere e si era risolta la situazione con il messo che portava gli atti da firmare in Comune all’attenzione del segretario generale. Quest’anno il problema si è ripetuto e il presidente del tribunale ha deciso di mettere la procedura nero su bianco per iscritto. Come amministrazione comunale ci stiamo muovendo per cercare di migliorare la situazione. Abbiamo attivato un bando interno per verificare se ci fossero dipendenti comunali interessanti al trasferimento in questo ufficio. Le domande si dovevano presentare entro il 10 di giugno e abbiamo ricevuto quattro richieste che saranno vagliate nei prossimi giorni”.

Parallelamente si sta cercando di arrivare ad un accordo economico con gli altri comuni che usufruiscono del servizio, Cavarzere e Cona: “Abbiamo chiesto loro un contributo - conclude la Zennaro - e la cosa migliore sarebbe dividere i costi per numero di abitanti. Chioggia pagherebbe il 75%, Cavarzere il 20% e Cona il 5%. Entrambi i Comuni però hanno già manifestato l’impossibilità a spendere cifre simili, ma si sono comunque detti pronti a contribuire, ritenendolo un servizio importante e da mantenere nel territorio. Chiederemo anche un appuntamento con il presidente del tribunale. L’obbiettivo rimane quello di tenere l’ufficio aperto”.

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