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Chioggia

Moria di vongole, a rischio il lavoro di migliaia di pescatori

L'allarme arriva da Coldiretti Impresa Pesca: manca l'acqua necessaria a garantire il ricambio idrico

Moria di vongole, a rischio il lavoro di migliaia di pescatori

CHIOGGIA - La mancanza di acqua necessaria a garantire il ricambio idrico sta mettendo a grave rischio gli allevamenti di vongole del Polesine e di Chioggia, di conseguenza, migliaia di posti di lavoro. A confermarlo Coldiretti Impresa Pesca, che si dice preoccupata che il fenomeno partito in questi giorni possa essere solamente l’accenno di un’emergenza molto più grave. “Temo che che questo sia solo l’inizio - spiega Alessandro Faccioli - Da circa una settimana i pescatori sono in allarme perché la siccità e le alte temperature stanno seccando le lagune e stanno provocando l’espansione della cosiddetta ‘acqua bianca’, aree dove la decomposizione di alghe e sostanze organiche tolgono l’ossigeno necessario alla vita delle vongole, uccidendole”.

Da tempo gli allevatori devono combattere contro molte difficoltà, investendo economicamente e fisicamente per vedere crescere questi piccoli mitili. “Da qualche anno non si fa più il reclutamento naturale delle vongole, perché le condizioni sono cambiate - afferma -. Gli allevatori coprano il ‘seme’ dalla Francia e da qui comincia un’importante lavorazione di messa a dimora e pulizia sotto i teli. Una semina molto costosa e che necessita di circa un anno e mezzo prima che il seme sia pronto per essere messo a dimora negli allevamenti. Questa operazione di posa sotto i teli espone gli allevatori ad un rischio enorme, perché in caso di problemi potrebbero perdere milioni di pezzi”. L’assenza di precipitazioni e il caldo che non da tregua hanno però alterato i valori dell’acqua, rendendola quasi tossica per le vongole. “Fa sempre più caldo e da mesi non piove - aggiunge -, le acque sono totalmente martirizzate. Le lagune tendono ad interrarsi naturalmente, con i detriti portati dai fiumi e i sedimenti del mare. Di conseguenza non c’è ricircolo di acqua e, in questi casi, tendono a formarsi alghe e altre sostanze organiche che danno origine a fenomeni chimici di degrado dell’acqua con assorbimento di ossigeno e catabolismi, molto tossici per le vongole”.

Faccioli conferma che nel settore ittico ora la preoccupazione è davvero altissima. “Abbiamo già potuto constatare un 20/30% di moria che tocca le nursery del novellame - conferma - e le previsioni fanno temere il peggio. Fra una settimana ci sarà ancora il fenomeno del morto di marea, cioè la mancanza di escursione tra bassa e alta marea, in una assenza di ricircolo della stessa. Qui ci sono allevatori che non dormono la notte per la preoccupazione. C’è davvero grande apprensione, abbiamo circa 1.500 allevatori a Porto Tolle, 400 a Chioggia e circa 350 a Rosolina e Porto Viro. Sono numeri importanti che significano un grande danno economico ed un altissimo rischio di perdita di posti di lavoro. Queste zone sono tra le maggiori produttrici, a livello europeo, di vongole, un’eccellenza richiesta ovunque e che rischia di venire a mancare”.

A salvare la situazione potrebbe essere solo la tanto agognata pioggia o un vento che muova la laguna. “Siamo in attesa dello stato di crisi - dice -, se dovessero peggiorare le cose i produttori avranno bisogno di ogni supporto possibile. Questo settore proviene da altri problemi, ogni volta devono reinnescare il processo produttivo ed il rischio è davvero di perdere tutto”. Coldiretti chiede che per il futuro si mettano in atto interventi che permettano di contenere il problema. “Per prevenire occorrono azioni e manutenzione straordinaria alle bocche - aggiunge -, ad esempio impedendo alle mareggiate di portare sabbia dentro le valli, e scavando la bocca della Laguna di Caleri - prosegue -. Questi sono ambienti fragili, che vanno tutelati. C’è una biodiversità da salvaguardare, un indotto turistico da proteggere e un prodotto che viene apprezzato i tutto il mondo che ora rischia davvero di scomparire, insieme a coloro che lo producono”.

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