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DIGITALE

Banda larga, sì, ma "il disastro per le strade"

Con una mozione il consigliere regionale della Lega Marco Dolfin fa emergere tutte le pecche dei lavori

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VENEZIA - Marco Dolfin, consigliere comunale di Chioggia e regionale della Lega, ha portato a livello regionale il problema della posa della banda larga per il digitale, con una mozione in Regione. 

“L’Agenda 2030, ovvero il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dagli stati membri dell’ONU nel settembre del 2015, tratta anche di mondo digitale. L’Agenda digitale europea ha infatti definito l’obiettivo di connettività entro il 2020 per tutti i cittadini dell’Unione con un target di 30Mbps; questo valore (30Mbps) è la banda minima verso l’utenza per definire il servizio a Banda Ultra Larga (BUL). E ciò nell’ottica di una uguaglianza sociale, di diritto alla salute e all’educazione, di benessere economico, tutela dell’ambiente, innovazione e città sostenibili. Ma per rendere digitale la nostra società si deve anche passare attraverso la posa dei cavi sulle strade”.

Questa la premessa del consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-LV che ha annunciato su questo tema una mozione: “A proposito di Open Fiber: è necessario infatti lanciare un allarme sul dissesto delle strade dopo la posa dei cavi. È per concretizzare questo grande progetto che nasce Open Fiber: per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) interamente in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le regioni italiane, Veneto compreso, con tutti i comuni sul nostro territorio”.

Per approfondire leggi anche: Marco Dolfin, consigliere comunale e regionale

“Per contro - sostiene il consigliere - con l’avanzare della digitalizzazione e di conseguenza dell’escavo della rete stradale comunale, provinciale, regionale italiana, le strade stesse vengono lasciate in condizioni disastrose dopo i lavori per la fibra ottica. Dove le società eseguono gli interventi spesso, non ripristinano correttamente, o in alcuni casi non lo fanno affatto, il manto stradale. La conseguenza è la permanenza di buche che, con l’andar del tempo, diventano sempre più grosse mettendo in pericolo l’incolumità dei cittadini, specialmente di pedoni, ciclisti e motociclisti. Tale situazione determina un attuale pericolo per la pubblica e privata incolumità dei cittadini, esponendo, altresì, l'Ente al rischio di domande risarcitorie ed a responsabilità civili e/o penali per eventuali sinistri; ci sono già diverse procedure di contestazione di lavori eseguiti non a regola d’arte: manto stradale dissestato, rattoppato con materiale non conforme. A questo si aggiunga anche che arrivano segnalazioni da cittadini indignati che lamentano la presenza di buche, quando non di vere e proprie voragini, e di condizioni pessime delle strade, in seguito ai lavori effettuati dalle ditte preposte. Come se nulla fosse, però, le ditte stanno continuando a usare lo stesso materiale e le stesse tipologie di rattoppi stradali”.

Continua Dolfin: “Queste sono cicatrici per la città, che, inevitabilmente, si tradurranno in danni per pedoni e automobilisti e in contenziosi per il Comune. Prendiamo ad esempio Marghera: i lavori per la posa della fibra ottica sulle strade di Marghera, dopo i danni segnalati al manto stradale dai residenti, portano come conseguenza anche un esposto al verde pubblico, alla Soprintendenza e alla Municipalità di Marghera per i lavori mal eseguiti finalizzati alla posa della fibra lungo le strade del quartiere. Inoltre è stata riscontrata una dispersione di rifiuti che risulta essere una mancanza di rispetto per i cittadini e soprusi per il verde a Marghera, anche in aree sottoposte a vincolo paesaggistico da parte della soprintendenza”.

“Con la mozione su Open Fiber - conclude Dolfin - si impegna la giunta a farsi portavoce presso il Governo per capire se è compito delle ditte che eseguono i lavori ripristinare il manto stradale così com’era, invece di limitarsi a ricoprire la striscia d’asfalto tolta con materiale non conforme e non idoneo causando possibili gravi danni ai cittadini e agli Enti”.

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