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Delta

Moria di cozze, 1500 posti di lavoro a rischio

Lorenzoni chiede alla giunta veneta di intervenire tempestivamente, con lavori risolutivi

Moria di vongole, è colpa di un'alga

PORTO TOLLE - “Serve un unico intervento, e non frazionato nel tempo, da parte del Genio civile per liberare le bocche a mare nel Delta del Po e consentire, di conseguenza, una buona ossigenazione dell’acqua”. Ancora lo scorso 4 maggio il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, ha presentato un’interrogazione ad hoc alla Giunta regionale chiedendo di essere messo a conoscenza sugli interventi previsti in questo senso e sul relativo cronoprogramma.

A monte di tutto, la devastante moria di cozze che tra siccità, caldo e anossia, rischia di compromettere la produzione del Bassopolesine, provocando una vera e propria catastrofe economica. E', non a caso, di questi giorni l'allarme lanciato dal Consorzio cooperative pescatori del Polesine di Scardovari.

Fino ad ora, però, non è giunta alcuna risposta. Nel frattempo, il settore della pesca della zona della Sacca di Scardovari rischia il colpo del ko. “Ho domandato alla Giunta se fosse possibile programmare un intervento risolutivo – chiarisce Lorenzoni – Più scavi minori, infatti, risultano inefficaci al fine di una reale ossigenazione dell’acqua e, a cascata, per un aumento della produzione ittica”.

L’opera di bonifica delle bocche a mare è stata appunto affidata al Genio civile, che a sua volta ha già eseguito degli scavi “a detta degli operatori inefficaci perché troppo superficiali”. In tutto questo, la bocca a mare della Sacca resta ostruita da una grande quantità di detriti che impediscono il flusso necessario a contenere la temperatura dell’acqua e di ossigenare la Sacca stessa.

“Ma per l’allevamento di mitili e per la pesca è indispensabile che l’acqua sia ben ossigenata”. Questo comparto, peraltro, “è il motore principale dell’economia del territorio del Delta, con 1.500 residenti impiegati nella filiera. Per garantire il benessere delle famiglie e delle imprese ci dev’essere massima efficienza nella catena di produzione”.

“E per una produzione vantaggiosa – conclude Lorenzoni – è fondamentale una buona cura del comprensorio. Da qui l’esigenza che il Genio intervenga in maniera veloce e adeguata”.

 

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