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CAVARZERE

400 km sull’Adige 70 anni dopo

Il gemellaggio per ricordare l'amicizia dopo l'alluvione

400 km sull’Adige 70 anni dopo

CAVARZERE - “Una esperienza indimenticabile”. Due barcaioli di Pescarenico navigano per 400 chilometri per arrivare a Cavarzere, così da consolidare un’amicizia e mantenere viva la memoria della tragica alluvione del Polesine nel 1951.

Lo scorso venerdì una delegazione di pescatori lecchesi è giunta a Cavarzere: partiti da Cremona hanno risalito l’Adige fino alle chiuse di Cavanella, trasportati dalla loro “Lucia”, barca in legno tipica del 1950, poi restaurata. A compiere il viaggio il presidente dell’associazione barche in legno di Lecco “Abil”, Nadir Pellegrini, insieme all’amico Oscar. Dopo aver attraccato al pontile di Cavarzere, i due barcaioli hanno ricevuto il saluto dell’amministrazione comunale, in particolare dall’assessore Marco Grandi e del consigliere comunale Silvano Rusca, che li hanno ricevuti in Municipio insieme al direttivo dell’associazione “gruppo animazione San Mauro” e la dottoressa Anna Maria Cerbone per l’Università popolare.

Questa, è stata un’occasione di ritrovo e di amicizia dopo l’esperienza dello scorso 15 maggio, quando il gruppo animazione San Mauro ha organizzato una giornata a Pescarenico: un viaggio dedicato alla memoria e al ringraziamento - anche dopo 70 anni - per l’aiuto ricevuto nel 1951 durante l’alluvione del Polesine, nella cosiddetta “notte dei miracoli”, quando il sindaco e i pescatori di Pescarenico con le loro barche partirono per Cavarzere, per salvare persone e cose, oltre a distribuire generi alimentari e capi di vestiario.

Venerdì mattina, dopo lo scambio di gagliardetti dei due Comuni e i saluti reciproci, il gruppo animazione San Mauro ha ringraziato con dei doni per l’ospitalità ricevuta a Lecco, augurandosi che l’amicizia continui.

“Non è stato semplice ma c’è l’abbiamo fatta - hanno detto i barcaioli di Pescarenico - avrebbero dovuto essere 350 chilometri ma con così poca acqua sono stati più di 400. E’ stata un’esperienza indimenticabile, una vera avventura. A Cavarzere ci hanno accolto con entusiasmo l’amministrazione e una delegazione di cittadini con i quali è nata un’amicizia e la volontà di mantenere viva la memoria della tragica alluvione del Polesine nel 1951. Un grande ringraziamento al sindaco, agli assessori e alla delegazione di cittadini per la loro accoglienza”.

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