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L’ORDINE DEL GIORNO

Barriere per disabili, un “no” bipartisan

Il documento presentato da Penzo (Pd). Dolfin (Lega): “Ci vuole un cambio di mentalità”

Il Comune impegna le ditte ad abbattere le barriere architettoniche

Il documento presentato da Penzo (Pd). Dolfin (Lega): “Ci vuole un cambio di mentalità”

CHIOGGIA – Consiglio unito nella missione di abbattere le barriere architettoniche della città. E’ stato votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla consigliera del Pd Barbara Penzo che impegna la giunta ad avviare la mappatura delle barriere architettoniche della città e ad avviare un piano per la loro rimozione.

“E’ uno strumento che non abbiamo – spiega la consigliera Penzo – la nostra città deve essere accogliente per tutti, anche per chi ha delle difficoltà motorie e vale assolutamente la pena partire almeno con la mappatura delle barriere presenti nel territorio per avere un quadro completo della situazione. Siamo una città particolare e complessa dal punto di vista della viabilità e della conformazione del territorio e questo è indubbio. Domenica si è tenuta la messa per la festa del pescatore nella chiesa di San Domenico e più di qualche cittadino si è lamentato dell’impossibilità di raggiungerla con una carrozzina. E’ un lavoro che va assolutamente fatto”.

E la maggioranza non si è tirata indietro votando l’ordine del giorno della collega Dem. “Un progetto giustissimo ed ambizioso – ha sottolineato Davide Vianello di Chioggia Protagonista – nel quartiere di Borgo San Giovanni dove vivo ci sono i bidoni sopra i marciapiedi. Questa è una battaglia necessaria e doverosa da fare a difesa della parte più debole della nostra popolazione”.

Secondo il consigliere della Lega Marco Dolfin serve anche un cambio di mentalità da parte degli stessi cittadini: “Se vogliamo eliminare le barriere architettoniche serve parlare tutti quanti la stessa lingua – sottolinea l’esponente del Carroccio – Quando fu posta la passerella in canal Vena che serve alle persone con difficoltà motorie per raggiungere corso del Popolo in sicurezza per evitare San Giacomo, ci fu un sollevamento generale di parte del consiglio comunale e ci furono anche degli esposti in Procura. Secondo qualcuno si andava a compromettere i monumenti. Dobbiamo ricordarci che abbiamo una spada di Damocle, quella legata alla Sovraintendenza e spesso non riusciamo neanche a spostare un palo. Magari si potessero fare passerelle sui ponti e abbattere tutte le barriere, ma dobbiamo fare i conti con una lunga serie di normative. E oltre a questo problema servirebbe anche che molti cittadini cambiassero mentalità. Ci sono negozi che non sono accessibili ai disabili perché all’ingresso c’è uno scalino, quando basterebbe che il proprietario mettesse una rampa per renderlo visitabile a tutti. Ci sono persone che, sul lungomare, parcheggiano biciclette e motorini sui marciapiedi, addirittura in mezzo alle rotonde. In queste zone non solo non passano le carrozzine, ma nemmeno i passeggini delle mamme. Ognuno deve fare la propria parte”.

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