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Cavarzere
07.08.2022 - 16:34
Il progetto esecutivo dell’opera aveva stabilito un importo per 200mila euro, il 15 agosto si chiude
CAVARZERE - Riqualificazione urbana e abbattimento delle barriere architettoniche nelle aree pedonali e di accesso al Municipio: i lavori in piazzetta Mainardi sono quasi giunti al termine, e la data di scadenza è stata al prossimo lunedì 15 agosto.
L’opera di “Riqualificazione urbana e abbattimento delle barriere architettoniche dei percorsi e delle aree pedonali di accesso al Municipio e lungo il muraglione della pista ciclopedonale ‘lungadige’ in destra idraulica” è stato ideato dall’amministrazione precedente, e prevede - come si legge - la riqualificazione urbana e l’abbattimento delle barriere architettoniche dei percorsi e delle aree pedonali di accesso al Municipio e lungo il muraglione della pista ciclo-pedonale “Lungadige”. Il progetto definitivo-esecutivo dell’opera aveva stabilito un importo complessivo di 200mila euro, dei quali 139.846 per lavori, 6.303 di oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d’asta e i rimanenti 60.126 per somme a disposizione dell’amministrazione.
Nel progetto era stata inserita anche la riqualificazione di piazzetta Mainardi, che prevede essenzialmente il restauro dell’area, che le darà maggior risalto e decoro: la scadenza ultima dei lavori è ormai imminente, è stata programmata per il prossimo lunedì 15 agosto, dopo quasi 9 mesi di interdizione al traffico.
I lavori, infatti, sono stati affidati nel settembre 2021, poi a dicembre l’interdizione al traffico per un’indagine magnetometrica sull’intera superficie pavimentale della piazzetta e sull’area antistante il municipio, prima dell’avvio dei lavori, in conformità della direttiva “tecnica bonifica bellica sistematico terrestre”, per verificare l’assenza di ordigni nell’area oggetto d’intervento, in quanto storicamente identificata come sito di bombardamenti durante la guerra mondiale; i lavori sono effettivamente iniziati a partire dai primi giorni del gennaio 2022, ma il progetto ha subito diverse proroghe del termine contrattuale: già dall’inizio, data la necessità di effettuare alcune operazioni preliminari che richiedevano l’intervento di ditte specializzate, il termine era stato spostato al 13 maggio; poi la sospensione dei lavori a febbraio per la necessità di acquisire l’autorizzazione da parte della soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di proseguire i lavori in funzione dei manufatti rilevati durante le operazioni di scavo e di definire gli interventi a carico dei gestori dei sottoservizi, così i lavori sono ripresi il 15 aprile, e il termine contrattuale è stato spostato al 16 luglio.
E ancora, lo scorso 11 luglio l’impresa ha richiesto la proroga del termine di ultimazione dei lavori di 30 giorni, tenuto conto dei ritardi nell’esecuzione dei lavori di competenza dei gestori dei sottoservizi e dei lavori aggiuntivi ordinati dalla direzione lavori in conseguenza dei rinvenimenti di resti archeologici; questi 30 giorni si sono aggiunti ai 143 giorni previsti dal contratto e ai 145 giorni di sospensione lavori, programmando la nuova scadenza al 15 agosto prossimo.
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