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Cavarzere
15.08.2022 - 02:59
il municipio di Cavarzere
CAVARZERE - 643 cavarzerani hanno firmato la petizione di Sinistra italiana contro l’installazione dell’impianto a biometano, una petizione già consegnata in Municipio: “Ancora ci chiediamo per quale motivo Regione, Città metropolitana, enti statali e Consorzio di bonifica Adige euganeo abbiano espresso un voto favorevole alla creazione di un simile impianto”.
Queste le dichiarazioni del circolo di Sinistra italiana di Cavarzere e Cona, che ritorna a discutere un merito al tema: “La petizione è stata consegnata venerdì 29 luglio all’ufficio protocollo del Comune; è stata promossa da alcuni abitanti di Ca’ Venier e sottoscritta da 643 cavarzerani. Nella petizione viene chiesto al sindaco Pierfrancesco Munari di organizzare un’assemblea pubblica per illustrare dettagliatamente il progetto dell’impianto, di convocare un consiglio comunale aperto e di contrastare in tutte le sedi opportune la costruzione dell’impianto di Ca’ Venier, troppo vicino alle case, alle scuole e al centro abitato di Cavarzere. Grazie all’iniziativa del nostro consigliere comunale Andrea Fumana, la conferenza dei capigruppo consiliari ha poi fatto proprie le richieste avanzate dai firmatari della petizione. Ben lieti per l’iter che la petizione sta percorrendo, nello stesso tempo, considerate le puntuali osservazioni dell’Ulss 3 e del Comune di Cavarzere, ancora ci chiediamo per quale motivo Regione Veneto, Città metropolitana di Venezia, enti statali e consorzio di bonifica Adige euganeo abbiano espresso un voto favorevole alla creazione di un simile impianto”. “Perché - e insistiamo nel ribadirlo - per alimentare l’impianto di biometano la ditta dovrà utilizzare esclusivamente le matrici previste dalla ricetta tonnellate all’anno: 7mila di insilato triticale, 6mila di insilato sorgo, 5.200 di sottoprodotti molinatura, 15mila di letame bovino, 2.500 di pollina e 8.500 di liquame bovino - spiegano - è evidente che si tratta di numeri impressionanti”.
“Nel corso della conferenza dei servizi del 4 maggio un rappresentante della società proponente la costruzione dell’impianto ha affermato: ‘La tecnologia prevista è già presente in molti impianti. Tutti gli impianti sono aperti così come previsto a Cavarzere e non si sono riscontrati problemi odorigeni’, citando poi un impianto presente a Codigoro, che si troverebbe abbastanza vicino al centro abitato - prosegue Sinistra italiana - avrebbe dovuto chiarire cosa intendesse per ‘abbastanza’, unitamente all’esatta quantificazione della distanza dal centro abitato di Codigoro in cui è stato posizionato”.
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