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IL LUTTO
16.08.2022 - 13:12
VENEZIA - Una notizia tremenda che sconvolge le tantissime persone che stimavano, volevano bene e apprezzavano Fabrizio Berton, 53 anni, poliziotto veneziano ma conosciutissimo anche in Bassopolesine, in particolare a Rosolina, dove seguiva l'associazione "Un Cuore da Cavaliere", impegnata in tantissime attività di volontariato, solidarietà e sostegno a chi ha meno, anche al di fuori dei confini del Veneto.
Una persona speciale, il cui impegno, costante, senza mai risparmiarsi, aveva indotto le autorità a tributargli il prestigioso riconoscimento del cavalierato, del quale era stato insignito a Venezia, nel corso di una cerimonia in prefettura, due anni fa. Se lo è portato via una leucemia che non gli ha lasciato scampo.
Il suo impegno nel campo del volontariato era costante. "Ho fondato ben 5 realtà di volontariato - raccontava il giorno in cui aveva ricevuto il cavalierato, in piena emergenza Covid, una situazione che lo aveva visto, ancora una volta, in prima fila - Non ultimi gli aiuti durante la piena emergenza del Covid-19 con sostegno diretto alle tante famiglie in difficoltà di movimento, con la consegna di mascherine di protezione e generi alimentari".
Il tutto, però, senza mai trascurare il proprio lavoro di poliziotto, nel quale credeva profondamente e del quale era orgogliosissimo. "Trent'anni di lavoro come poliziotto - ricordava - impegnato nel periodo più brutto delle stragi di Palermo, dove morirono i giudici Falcone e Borsellino con le loro scorte e che io ho anche conosciuto, missioni come l’Albania per l’emergenza profughi, scorte e tutela alle più alte cariche dello Stato, anche ai Papi ed a moltissime autorità estere”.
“Attualmente - proseguiva, in quella occasione - sono uno dei collaboratori del Questore di Venezia con l’incarico di comandante costiero, fiero di rappresentare la mia divisa anche nel sociale dimostrando di essere davvero vicino agli altri, soprattutto di chi ha bisogno di un riferimento o solo anche di un consiglio come dice il nostro motto del Dipartimento ‘Esserci Sempre’. Questa onorificenza la dedico a tutti i ragazzi e colleghi che mi hanno sostenuto e creduto in questi anni di duro impegno”.
Le cronache del "La Voce di Rovigo" si occupavano periodicamente di lui, proprio alla luce della sua attività, senza soste, nel campo del volontariato.
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